Immigrare negli Stati Uniti: la strada permanente e quella temporanea
Autore : Pierre Varasi
Marzo 2015
Fin dal 1965, con l’Hart-Cellar Act, gli Stati Uniti crearono quello che da allora viene definito il ‘sistema delle preferenze’, con cui si intendeva favorire l’immigrazione di alcune categorie di persone. Oltre ai familiari di cittadini o di residenti permanenti, vennero avvantaggiati lavoratori sponsorizzati da aziende private.
140.000 erano i posti a disposizione per queste persone, che dovevano aver trovato quindi un lavoro in un’azienda americana disposta ad avviare la procedura per farli immigrare.
Oggi, la categoria dei cosiddetti ‘employment-based’ è suddivisa in cinque sottogruppi, ognuno con il suo limite numerico:
1. I primi ad essere ammessi saranno ‘persone con straordinarie abilità’ nelle arti, scienze, educazione, business o atletica, con una quota di 40.000;
2. Seguono persone con lauree avanzate oppure persone con eccezionali capacità nei campi prima citati, con un limite di 40.000;
3. Al terzo posto ci saranno lavorati specializzati con almeno due anni di esperienza, laureati e lavoratori non specializzati ma con un lavoro in un settore nel quale il governo statunitense si aspetta delle carenze, con una quota di 40.000;
4. Alcuni ‘immigrati speciali’ con ruoli quale il funzionario religioso, o persone che hanno svolto lavori per il governo all’estero, con 10.000 posti;
5. Infine, persone disposte ad investire da 500.000 a 1 milione di dollari in un’azienda che creerà posti lavoro per un numero di almeno 10 persone, con una quota per questi di 10.000 ammessi. Questa è la strada più semplice, ma, per ragioni ovvie, quella che meno persone possono perseguire.
Le quote non utilizzate vengono ripartite tra le categorie sottostanti, mentre quelle non distribuite nell’ultima categoria vengono aggiunte ai limiti della prima.
Non va dimenticato poi che ci sono altri metodi per poter diventare residenti, tra cui uno casuale definito ‘diversity lottery’. Una volta raggiunta la meta scelta il mercato del lavoro è molto più flessibile e di facile ingresso che in Europa, anche promozioni e avanzamenti di carriera sono relativamente semplici, a patto che si conosca la lingua e si sia disposti a fare gavetta.
Il passaggio da qui ad ottenere una piena cittadinanza non è dei più difficili, sebbene abbastanza lungo da un punto di vista temporale: con una Green Card ci vogliono circa dai 5 ai 6 anni per ottenere diritti e doveri di un cittadino.
La strada non è, in definitiva, semplice, ma il rovescio della medaglia è che ci sono anche quote e posti per dei lavoratori temporanei. Negli Stati Uniti ogni anno arrivano milioni di persone con un visto temporaneo, che vengono definite ‘non-immigrant’. Nel 2013 sono stati concessi circa 9.164.349 visti. Diverse sono le modalità tramite cui queste persone vengono ammesse: si va da visti turistici ad occupazionali, per finire con visti a studenti; tutti con uno status legale temporaneo. È opportuno per importanza economica e politica descrivere meglio la categoria H, quella dei lavoratori, che nel 2012 ha ottenuto 611.912 concessioni. Di questi 135.991 sono stati concessi a lavoratori con un’occupazione speciale; 65.345 a lavoratori agricoli; 50.000 a lavoratori stagionali e 80.015 a familiari di lavoratori con un visto del tipo H.
Le categorie principali di lavoratori temporanei sono suddivise tra tre visti:
H-1B: Questo visto permette a compagnie ed aziende statunitensi di assumere stranieri in occupazioni che vengono definite ‘speciali’. Sono lavoratori altamente specializzati, ma soprattutto gli unici ad avere la possibilità di diventare direttamente residenti permanenti. La durata del visto è di tre anni, con la possibilità di chiedere un unico rinnovo. La richiesta di residenza permanente deve pervenire con la sponsorizzazione dell’azienda. Questo visto ha un tetto annuale massimo di 65.000 quote, con altri 20.000 posti per studenti con lauree specialistiche ottenute in università americane. I rinnovi non vengono scalati da queste quote.
H-2A: Permette l’ingresso a lavoratori agricoli stagionali. Devono essere originari di uno dei 59 stati, aggiornati annualmente, a cui viene permesso l’invio di propri cittadini. Pur non essendoci limiti al numero accettato il visto è valido solo un anno e rinnovabile fino a tre.
H-2B: Questi sono visti stagionali ma non agricoli. Anche qui possono fare richiesta solo cittadini di uno dei 59 paesi scelti annualmente dal governo. Validità e rinnovabilità non cambiano da quelli dell’H-2A. È però presente un limite numerico pari a 66.000.
LINK : USA GOV
FONTI :
- Immigration Policy Center ;
- Report of the Visa Office;
- J. H. Wilson, Immigration Facts:
- Temporary Foreign Workers