GHANA SCHEDA PAESE

GHANA SCHEDA PAESE

Ghana Accra scheda paese - Country Profile

INFORMAZIONI GENERALI

Nome Ufficiale: Republic of Ghana
Superficie: circa 240.000 km2
Popolazione: circa 26 milioni stimati
Crescita del PIL prevista nel 1014: 7,5%
PIL pro-capite: circa 2.000 USD (world economic outlook database 2013)
Capitale: Accra 2.269 mln (CIA World Factbook)
Forma di Stato: Stato unitario, indipendente dagli inglesi dal 6 marzo 1957
Forma di Governo: Repubblica costituzionale presidenziale, il capo dello Stato è anche capo del Governo
Religioni: Cristiana 69%, musulmana 16%, animista 15%
Lingue: Inglese (lingua ufficiale), diffusi idiomi locali
Valuta: New Ghana Cedi (GHS); 1 € = 2.54 GHS (10.04.2013)

SETTORI E DISTRIBUZIONE DEL PIL

- Agricoltura 24,6%
- Industria 27,5%
- Servizi 47,9%

FORECAST E POSSIBILITA’ DI INVESTIMENTO

Il settore edile è in fase di forte crescita (9,2% del PIL – fonte African Economic Outlook 2013), questo è legato al fatto che le esigenze abitative non sono soddisfatte dalle quantità di unità immobiliari disponibili.
Le stime della Banca del Ghana evidenziano un fabbisogno di circa 1,5 mln. di case di edilizia economica (social housing projects, progetti di sviluppo immobiliare finanziati da istituzioni nazionali/internazionali).
L’ostacolo principale alla realizzazione delle vendite di immobili è l’accesso al credito.
La percezione del made in Italy è positiva, il mercato immobiliare ha registrato negli ultimi 10 anni transazioni per un valore stimato a circa USD 2 bn.
Un’organizzazione che si può citare tra i soggetti privati, che svolge un ruolo importante nello sviluppo immobiliare del paese è Ghana Real Estate Developers Association (GREDA).
Il paese ha bisogno di dotarsi rapidamente di infrastrutture (strade, fognature, acquedotti, canalizzazioni agricole, impianti industriali, strutture portuali) e della manutenzione per le poche esistenti.
L’attività produttiva locale (soprattutto cemento e materiali edili) consente grossi margini di guadagno; il settore dell’arredamento segue la rapida progressione dell’edilizia abitativa ma anche di quella civile legata ai servizi (uffici, centri commerciali, strutture turistiche, shops, showrooms..).
L’agricoltura è un settore estremamente importante per l’economia, ed apporta un significativo 23% al PIL del Paese; I principali prodotti dell’agricoltura sono cacao, riso, caffè, zucchero, frutta tropicale, olio
di palma, arachidi, tabacco.
Puntando al 10% di produzione di energia da fonti rinnovabili, il governo sostiene la produzione di combustibile per motori biodiesel (es. semi di jatropha, regione del Brong Ahafo).

FORME DI INVESTIMENTO DIRETTO ESTERO

Tipologia di società: Sole proprietorship, Partnership, Company Limited by shares, Company limited by guarantees, External company (branch), Companies Code;
La legislazione vigente in Ghana richiede la presenza di un partner locale solamente per le società operanti nei settori dell’estrazione mineraria;
L’investimento minimo richiesto per ciascun socio straniero di una società di diritto ghanese è pari a:
• USD 10.000,00 se la joint venture è mista, ossia composta da soci stranieri e ghanesi;
• USD 50.000,00 se la joint venture societaria costituita in Ghana risulta partecipata al 100% da soggetti stranieri;
• USD 300.000,00 per la registrazione di società che svolgono attività di mero trading.

ASPETTI FISCALI

L’aliquota dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche è fissa, pari al 25%, il pagamento di dividendi a soci locali o stranieri sconta un’aliquota dell’8%;
Nel caso di operatore straniero operi in Ghana attraverso una branch, il reddito netto è assoggettato ad un’ulteriore ritenuta del 10%;
Incentivi fiscali sono previsti a favore delle free zone companies (esenzioni decennali e successiva imposizione ad aliquota ridotta all’8%), delle imprese che operano nel settore della trasformazione di prodotti agricoli (aliquote agevolate che possono arrivare al 20% in base alla localizzazione dell’impresa) e dello smaltimento dei rifiuti (sconti d’imposta fino al 50%);
Rimpatrio degli utili: un non residente che svolge un’attività economia in Ghana mediante una stabile organizzazione può rimpatriare gli utili, previo il pagamento di un’imposta del 10%.

CARATTERISTICHE DEL SISTEMA GIURIDICO E ASPETTI LEGALI

Sistema misto di Common law e di diritto consuetudinario;
Gli organi del sistema giudiziario sono: Supreme Court, High Court, Court of Appeal, Regional Tribunals.

ACCORDI BILATERALI

Convenzione per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali firmata il 19.02.2004;
Accordo per evitare le doppie imposizioni sui redditi derivanti dall’esercizio della navigazione marittima e aerea (firmato ad Accra il 23.08.1968 ed entrato in vigore il 24.03.1977, con scambio di note effettuato il 30.06.1972 per determinarne la retroattività fino al 01.01.1961);
Il Ghana ha ratificato la Convenzione di New York del 1958 sul riconoscimento e l’esecuzione degli arbitrati internazionali.

ASPETTI ASSICURATIVI

Condizioni di assicurabilità SACE senza condizioni per rischio privato e bancario, con condizioni per rischio sovrano.

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Rapporti Italia Iran

Rapporti Italia Iran

Italia Iran i rapporti tra i 2 paesi

PERCHÉ LE IMPRESE ITALIANE DOVREBBERO INVESTIRE IN IRAN?

Autore: Lorenzo Giusepponi, Novembre 2017

Un Paese importante

L’ Iran è un membro del gruppo N-11 ( i “ Prossimi 11 ), ovvero gli undici Paesi che, secondo le stime di Goldman Sachs , rappresenterebbero, insieme ai BRICS , le più grandi economie mondiali del XXI secolo, e che presentano promettenti prospettive di crescita. L’ Iran è la ventinovesima economia mondiale in base al PIL nominale, diciassettesima in base al PIL a parità di potere d’acquisto, e seconda in Medio Oriente, con caratteristiche che lo proiettano verso un graduale processo di modernizzazione. Diversi sono i fattori che contraddistinguono il Paese e che fanno di esso una meta appetibile per le imprese italiane, tra cui, ad esempio, la sua posizione geografica strategica, poiché costituisce un punto di collegamento tra occidente e oriente, la sua composizione demografica ( possiede infatti circa 80 milioni di abitanti, dei quali il 60% ha meno di 30 anni ), un elevato tasso di istruzione, l’abbondanza di risorse naturali e la presenza di una rete sviluppata di infrastrutture e telecomunicazioni. Inoltre l’economia iraniana e quella italiana sono complementari, poiché il Paese necessita di diverse tipologie di prodotti, di know – how, nonché di tecnologie che l’industria locale non produce ancora a sufficienza.

Quadro economico dell’ Iran

Il settore economico che contribuisce maggiormente al PIL è quello dei servizi ( 53 % ), seguito dall’ industria al 23% e dall’ agricoltura al 9%, ma in particolare, il petrolio, considerato singolarmente, rappresenta il 15%, essendo l’ Iran il quarto produttore di petrolio al mondo ( possiede infatti l’ 11,3 % delle riserve mondiali ) e secondo quanto a gas naturale ( 18 % ). I dati del 2016 mostrano una crescita del PIL del 5,4 % per il 2017. Positivo è anche il tasso d’inflazione che è sceso al 14 %, mentre il tasso di disoccupazione si attesta al 10,7 %. L’indebitamento pubblico è limitato, pari a circa il 13 % del PIL, mentre quello estero è al di sotto all’ 1,5 %. La pianificazione economica è basata su piani ventennali e tra i progetti più importati vi è l’implementazione di riforme basate sul modello dell’economia di mercato, quali la privatizzazione di imprese e banche statali. Le entrate dell’Erario dipendono largamente dalla vendita di idrocarburi e derivati e risentono quindi della variazione dei prezzi internazionali. L’industria, soprattutto quella pesante, presenta un forte controllo dello Stato, infatti, la maggior parte degli amministratori delle grandi imprese ricoprono anche cariche politiche. Le autorità stabiliscono i prezzi dei settori energetico, agricolo, creditizio e valutario. Il restante tessuto industriale è composto da imprese private di piccole e medie dimensioni.

Sistema bancario

Per quanto riguarda il sistema bancario, in Iran vi sono 31 banche, di cui 8 statali e 23 private. La maggior parte delle banche, tra qui la Banca Centrale, sono state riconnesse al sistema SWIFT, con la conseguente possibilità di effettuare transazioni internazionali.

Perché investire in Iran ? E in quali settori ?

Perché Teheran ora desidera recuperare la quota di mercato persa durante l’embargo e si propone come hub per la circolazione di prodotti nella regione, ovvero un mercato che complessivamente potrebbe oltrepassare i 350 milioni di persone. Le autorità considerano tra i fattori positivi anche il potenziale turistico, l’ Iran possiede infatti ben 19 siti facenti parte del Patrimonio UNESCO, tuttavia si parla soprattutto di ingenti investimenti volti a modernizzare gli impianti e creare nuove infrastrutture per le quali è necessaria anche la collaborazione di aziende estere. I principali settori in cui investire sono:
• Costruzioni : negli ultimi anni si è avuto un boom edilizio che ha riguardato in particolare le aree residenziali e i centri commerciali. Tra i progetti più ampi vi è quello delle New Towns.
• Energia elettrica : le autorità hanno ideato un programma di sviluppo delle fonti alternative, annunciando investimenti anche nelle rinnovabili, settore in cui si punta alla generazione di 5000 MW all’anno entro il 2018, auspicando la partecipazione straniera per il trasferimento di tecnologie e know how.
• Fornitura di acqua, reti fognarie e trattamento rifiuti : l’acqua è una risorsa sempre più scarsa in Iran e vi è bisogno di sistemi di irrigazione e desalinizzazione moderni.
• Autoveicoli : vi è un’elevata richiesta di joint – venture con imprese straniere per la produzione di autovetture, macchine agricole e mezzi pubblici.

Relazioni Internazionali

Sul piano delle relazioni internazionali, grazie alla ricchezza di risorse energetiche, l’Iran è in prima fila all’interno dell’ OPEC . Nonostante le tensioni con l’Arabia Saudita, continua ad esercitare un’influenza importante nella regione. La Russia ha dichiarato di appoggiare l’entrata dell’Iran nell’ Organizzazione per la Cooperazione di Shangai ( Cina, Russia, India, Pakistan, Kazakistan, Uzbekistan, Kirghizistan e Tagikistan ), contemporaneamente, si parla di un coinvolgimento sempre più concreto di Teheran nell’ Unione Economica Eurasiatica ( Russia, Kazakistan, Bielorussia, Kirghizistan e Armenia ). Inoltre, è in corso una rivitalizzazione del processo di entrata dell’Iran nell’ Organizzazione Mondiale del Commercio , la cui richiesta risale al 1996 ma che è stata bloccata da una serie di veti americani. Tuttavia, il principale sviluppo nell’ambito delle relazioni internazionali dell’ Iran riguarda la conclusione, avvenuta nel 2015, del Joint Comprehensive Plan of Action ( Piano d’azione congiunto globale ), entrato in vigore il 18 ottobre dello stesso anno, che prevede la rimozione graduale delle sanzioni imposte a causa dell’attività del Paese nel settore nucleare. Il 16 gennaio 2016, a seguito del rapporto positivo dell’ AIEA, ONU, USA e UE hanno sospeso le sanzioni. Le prossime fasi prevedono la cessazione definitiva delle sanzioni entro il 2023.

I rapporti politici e commerciali tra Iran e Italia

Per quanto riguarda le relazioni tra Iran e Italia, dopo la sospensione delle sanzioni, in Europa si è parlato nuovamente delle grandi opportunità offerte dal mercato iraniano. Il dibattito riguarda anche l’Italia, che è uno dei pochi Paesi ad aver mantenuto buone relazioni con l’Iran negli ultimi trent’anni, ovvero in seguito alla rivoluzione del 1979 che trasformò il Paese in una Repubblica Islamica antagonista dell’ Occidente. Il presidente Iraniano Hassan Rohani ha ripetutamente affermato che l’Italia rappresenta per l’ Iran la “porta” verso l’Europa. I due governi stabilirono relazioni diplomatiche ufficiali negli anni ’ 50, quando in Italia governava la Democrazia Cristiana e in Iran vi era la monarchia. Durante la presidenza di Mahmud Ahmadinejad ( 2005 – 2013 ), i rapporti si frenarono, ma non si fermarono. Ad esempio nel 2009, Frattini, Ministro degli Esteri del governo Berlusconi, invitò l’ Iran a Trieste per parlare della sicurezza di Pakistan e Afghanistan. Nel 2013 Emma Bonino, Ministro degli Esteri del governo Letta fu il primo capo diplomatico europeo a recarsi in Iran dopo molto tempo. Infine, nel gennaio 2016 Rohani si è recato a Roma, mentre il Presidente del Consiglio Renzi è andato a Teheran nell’ aprile dello stesso anno. In ambito commerciale, l’Italia è il secondo partner commerciale dell’ Iran in Europa, preceduto solo dalla Germania, ma ha occupato il primo posto dal 2006 al 2012. Dopo la conclusione dell’accordo sul nucleare, una delegazione italiana di 180 piccole e medie imprese e 12 banche si è recata in Iran.

Sviluppi recenti

Al momento le autorità iraniane desiderano stabilizzare l’economia attraverso l’apertura di Free Zones e Zone Economiche Speciali. Gli scambi commerciali hanno registrato una crescita a partire dal 2002 e hanno raggiunto il massimo storico nel 2011 ( 7,97 miliardi di euro ). L’Italia è uno dei esportatori verso l’ Iran. Nel 2016 il valore delle esportazioni ammontava a 1,5 miliardi di euro, segnando un incremento del 29 % rispetto al 2015. Anche le importazioni hanno registrato un incremento del 123,7 %, per un valore complessivo di 1 miliardo. L’Italia esporta in Iran soprattutto macchinari, mentre importa petrolio greggio e prodotti siderurgici. La Banca italiana, SACE e altri istituti si sono impegnati a favore dell’esportazione in Iran attraverso un prestito di 4 miliardi di euro in credito e 4 miliardi in garanzie ad esso, ai quali si aggiungono 800 milioni per la ripresa delle piccole e medie imprese operanti nel Paese. Di conseguenza, nonostante le ultime difficoltà dovute alle sanzioni commerciali e finanziarie, l’ Iran rappresenta una buona opportunità d’investimento.

Fonti articolo: ” Rapporti Italia Iran “

www.infomercatiesteri.it
www.ilpost.it

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Iran PIANO D’AZIONE CONGIUNTO GLOBALE

IRAN – PIANO D’AZIONE CONGIUNTO GLOBALE

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IRAN – PIANO D’AZIONE CONGIUNTO GLOBALE: LA TRANSIZIONE PACIFICA DELL’IRAN APRIRÀ LE PORTE A NUOVE PARTNERSHIP ECONOMICHE ?

Autrice: Elisa Mariani
Ottobre 2016

Il Piano d’azione congiunto globale, nato nel luglio 2015, rappresenta il coronamento del Piano d’azione congiunto, un accordo provvisorio raggiunto nel novembre 2013 tra Iran, i paesi facenti parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (Cina, Regno Unito, Russia, Francia, Stati Uniti) oltre alla Germania e il resto dell’UE.

Tale accordo concerne l’uso del nucleare iraniano per scopi puramente pacifici. In esso l’Iran, per godere dei pieni diritti derivanti da tale uso, si impegna a non fabbricare armi nucleari e ad accogliere positivamente, oltre che implementarle, tutte le misure richieste dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e monitorate da una Commissione congiunta e dall’Agenzia Internazionale per l’energia atomica (AIEA).

E’ ormai dal 2006 che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite esercita pressioni sull’Iran per impedirgli di portare avanti le politiche sul nucleare e in particolare quella concernente la produzione di uranio , anche attraverso la limitazione del commercio dei cosiddetti beni a duplice uso, ovvero quei beni che sono utilizzabili sia per scopi civili che militari.

Dopo il rifiuto di Teheran nel 2012 di accogliere favorevolmente la visita della delegazione ONU incaricata del monitoraggio dello stabilimento militare di Parchin, avvenuta in seguito il 20 settembre 2015, il punto di svolta si è avuto in tempi recenti quando, a gennaio 2016, l’AIEA ha dichiarato che il Governo Iraniano ha accolto ed iniziato ad intraprendere i progressi richiesti in materia di nucleare. Teheran sta infatti rispettando l’accordo, che prevede la diminuzione di due terzi delle centrifughe per l’arricchimento dell’uranio, il mantenimento di quest’ultimo al di sotto del 3,67% per i prossimi 15 anni e la riduzione delle riserve di uranio.

A tale proposito, l’Iran ha mantenuto la promessa di non dare il via alla costruzione di nuovi stabilimenti per l’arricchimento di uranio e di riconvertire gli stabilimenti di Arak e Fordo, finora adibiti alla produzione di plutonio e uranio per fini militari, rispettivamente in centri di creazione di radioisotopi a fini medici e stabilimenti per la ricerca. L’altra novità è rappresentata dal consenso dato dall’Iran per le ispezioni con cadenza regolare dell’AIEA nei siti nucleari del paese come Natanz, dove misure importanti, tra cui la dismissione delle centrifughe di nuova generazione, sono state prese per tenere sotto controllo l’arricchimento dell’uranio.

Ciò ha permesso il 16 gennaio scorso – data che ha subito guadagnato l’appellativo di implementation day- di diminuire le restrizioni nazionali e internazionali sull’import e l’export di alcuni prodotti come il petrolio e i suoi derivati, degli idrocarburi, di tutti gli strumenti che concernono la produzione di tali sostanze e infine di materie prime quali metalli e diamanti. Malgrado ciò sono rimasti in vigore tutti i divieti che riguardano la commercializzazione in territorio iraniano di strumenti per la costruzione di armi nucleari.

L’Unione Europea, attraverso la visita di Aprile dell’Alto Rappresentante UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini, ha voluto ribadire la propria intenzione di creare una stretta collaborazione con l’Iran negli ambiti di reciproco interesse come quello ambientale, economico, energetico, migratorio e umanitario. A contribuire a tale progetto è anche l’Italia, con finanziamenti pari a 5 miliardi di Euro messi a disposizione dai servizi assicurativi del credito per aziende e banche insieme alla Cdp (Cassa Depositi e Prestiti) S.p.a., garantendo così al nostro Paese una posizione di rilievo nei rapporti con l’Iran.

Tuttavia dopo l’accordo di gennaio i rapporti diplomatici iraniani restano tesi soprattutto con gli Stati Uniti, a causa delle sanzioni imposte dal governo americano tuttora in vigore, riguardanti il presunto sostegno militare iraniano alle organizzazioni sciite in Libano, Siria e Yemen e ai test su missili balistici che l’Iran afferma di aver effettuato esclusivamente a scopo difensivo. Tali provvedimenti ostacolano le transazioni finanziarie tra i due paesi e con l’Europa, vista la rilevanza economica rivestita dall’impero USA a livello internazionale.

Le tensioni non hanno però impedito all’Italia di porre solide basi per una sempre maggiore cooperazione con l’Iran, come conferma il Business Forum Italia-Iran svoltosi a Roma a gennaio, che ha visto la ratifica di contratti dal valore di 17 miliardi di euro e il confronto tra gli imprenditori dei due paesi sulle opportunità commerciali in settori di vitale importanza tra cui le infrastrutture, il petrolchimico e il settore industriale.

L’evento ha goduto anche della partecipazione del Presidente di Confindustria, dei Ministri delle Infrastrutture dei due paesi e dei ministri italiani dello Sviluppo economico e dell’Agricoltura. Per dare concretezza a tale progetto comune l’8 e il 9 febbraio scorsi una delegazione composta dal sottosegretario agli Esteri, Confindustria, i Ministri del Rio e Martina, insieme a circa 130 imprese italiane è stata impegnata in una missione in Iran per definire i programmi di investimento nel paese per gli anni successivi.

FONTI ARTICOLO “PIANO D’AZIONE CONGIUNTO GLOBALE: LA TRANSIZIONE PACIFICA DELL’IRAN APRIRÀ LE PORTE A NUOVE PARTNERSHIP ECONOMICHE?”

- repubblica.it
- ilfattoquotidiano.it
- valvecampus.com
- ilsole24ore.com
- confindustriabergamo.it

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Energie rinnovabili in Kenya

Energie rinnovabili in Kenya

Energie Rinnovabili in Kenya
IL PRODIGIOSO SVILUPPO DELLE ENERGIE RINNOVABILI IN KENYA

Autrice: Elisa Mariani
Agosto 2016

Fino a qualche anno fa il Kenya presentava una scarsa produzione di energia elettrica, con una fornitura interna disponibile solo per il 30% della popolazione. Inoltre, secondo stime piuttosto recenti, il Kenya, a livello mondiale, si collocherebbe al 22° posto per la generazione di energia elettrica e al 46° posto per la produzione di energia data dal fotovoltaico. Alla luce di tale situazione, il governo kenyota si sta impegnando per lo sviluppo di progetti inerenti alle energie rinnovabili, che mirano all’estensione della fornitura elettrica a gran parte della popolazione del paese.

E’ per tale motivo che l’esecutivo, in collaborazione con imprenditori privati, sta incentivando lo sviluppo del rinnovabile nel territorio kenyota su tre fronti.

Primo fra tutti il settore del fotovoltaico, che prevede l’investimento di 1 miliardo di Euro stanziati dal governo stesso con il contributo privato, che raddoppierà i finanziamenti per la realizzazione di 9 stabilimenti fotovoltaici. L’obiettivo di tale strategia, sostenuta anche da Cliff Ouiti, uno dei maggiori fautori di KEREA (Kenya Renewable Energy Association), consiste nella derivazione del 50% dell’energia dal fotovoltaico nel 2016, volta ad una decrescita degli oneri con conseguente stima di riduzione dei prezzi dell’energia dell’80%.

Un’altra area di intervento concernente il rinnovabile è costituita dall’energia eolica con il Lake Turkana Wind Power Project, volto alla realizzazione del parco eolico più esteso del continente africano, situato nel distretto di Loyangalani della Contea di Marsabit, nella zona adiacente al Lago Turkana, con l’installazione di 365 turbine eoliche che ricoprono 162 km di terreno.

Oltre ad apportare novità in ambito energetico, tale progetto si inserisce in un intervento di riqualificazione dell’area stessa, colpita da analfabetismo, siccità, collegamenti e infrastrutture insufficienti rispetto al resto del paese e povertà. Basti infatti pensare che in tale distretto la gran arte della popolazione vive, in media, con soli 15€ mensili nelle zone periferiche e 30€ nelle zone urbane.

Inoltre tale area è molto indicata per la costruzione di stabilimenti eolici grazie alla sua eccellente ventilazione. Il parco eolico verrà ultimato entro ottobre 2016, come confermato dalla Kenya Electricity Transmission Company (KETRACO). Punta di diamante del progetto è l’approvazione e il sostegno economico dello stesso da parte di Google, che punta ad ottenere il 12,5% delle quote ad impianto ultimato e funzionante.

L’ultimo pezzo del puzzle in questa rivoluzione del rinnovabile è rappresentato dallo sfruttamento dell’energia geotermica, settore che ha visto già un’ampia crescita in Kenya e che, con i recenti sviluppi, riveste un ruolo chiave nella produzione di energia del paese. Il successo di tale tipologia di energia in Kenya è dovuto soprattutto alla presenza di geyser, soffioni e sorgenti calde nella Rift Valley.

Il governo kenyota è alla ricerca di investitori privati e partner internazionali disposti a cooperare per l’incremento nell’utilizzo del rinnovabile, soprattutto dell’energia geotermica. Tale appello è stato raccolto dal Regno Unito, che vanta 20 aziende interessate ad investire nelle energie rinnovabili. A tale scopo è stato firmato un protocollo d’intesa tra il governo del Regno Unito e quello kenyota per lo sviluppo del rinnovabile.

Da ultimo, è stato lanciato nel 2008 il progetto Kenya Vision 2030 che prevede, tra le tante iniziative, anche la produzione di 5000 MW di energia a basso contenuto di carbonio grazie all’utilizzo della geotermia.
Secondo le stime dell’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente), grazie alle politiche inerenti alle energie rinnovabili adottate dal governo kenyota, che comprendono anche l’introduzione del conto energia, volto a incoraggiare la fornitura del rinnovabile, la produzione energetica vedrà un incremento di 1300 MW portando, entro i prossimi 15 anni, il settore del rinnovabile a ricoprire il 60% del fabbisogno energetico kenyota.

FONTI articolo “Il prodigioso sviluppo delle Energie rinnovabili in Kenya”

- Wikipedia: Kenya
- italafricacentrale.com
- aliceforchildren.it
- greenbiz.it
- rinnovabili.it
- missioniconsolataonlus.it
- vision 2030.go.ke
- ltwp.co.ke

Per Maggiori Informazioni sulle Energie rinnovabili in Kenya

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Marocco scheda paese

Marocco Scheda Paese - Country Profile

MAROCCO INFORMAZIONI GENERALI :

Codice Paese: (204), MA
Capitale: Rabat
Forma di governo: Monarchia costituzionale democratica, parlamentare e sociale
Superficie: 710.850 km²
Popolazione: 33 milioni
Fuso orario: GMT (GMT+1 in estate)
Moneta: diraham, MAD
Lingue: Arabo e amazigh (ufficiali), francese, spagnolo e inglese
PIL: 835 miliardi MAD (2012) circa 75 miliardi EUR
PIL/abitante: 25.681MAD / abitante (2012) circa 2.300 EUR
Crescita media: 4,9% (negli ultimi cinque anni)
Ripartizione del PIL (2011): Settore primario 12,7%, Settore secondario 28,1%, Settore terziario 59,2%, Tasso d’inflazione 1,3% (2012)

PERCHE’ IL MAROCCO ?

Negli ultimi 10 anni, il Marocco si è modernizzato per diventare una piattaforma molto attraente per gli investitori:

- Solide basi macro-economiche
- Piani di sviluppo del Governo sostenuti per incentivare l’Industria, l’Agricoltura, i Servizi e promuovere il Settore Privato
- Infrastrutture come asse di sviluppo
- Un paese stabile e sicuro
- Posizione ideale per servire Europa, Africa e Americhe
- Costo del lavoro competitivo
- Insieme unico di Accordi di Libero Scambio
- Contesto favorevole per il Business
- Implicazione diretta delle Istituzioni Governative
- Misure di incentivazioni interessanti per gli investitori
- Aree Free Zone
- Sistema Bancario solido

Il Marocco combina in modo unico 4 fattori decisivi di attrattività strategica e di lungo termine per gli investitori

• Posizione ideale per servire Europa, Africa e Americhe
• Costo del lavoro competitivo
• Insieme unico di Accordi di Libero Scambio con accesso a circa 1 Miliardo di consumatori (Europa, Africa, Nord America)
• Contesto favorevole per il Business

salari

Il Governo del Marocco ha messo, come una priorità assoluta, la crescita degli investimenti esteri per servire il mercato locale e/o come una piattaforma per servire Europa, Africa e America del Nord:

• Implicazione diretta delle Istituzioni Governative (Ministeri, Regioni) per attirare e supportare Investitori Stranieri
• Set interessante di misure di incentivazione per gli investitori, inclusi co-finanziamento per progetti di grandi dimensioni (CAPEX, terreni, formazione…)
• Aree Free Zone, in cui sono previste misure di agevolazioni amministrative, fiscali e sociali
• Sistema bancario solido, con gli attori locali in crescita a livello internazionale attraverso una forte presenza in Africa

Free Trade Zone in MAROCCO

accordi libero scambio marocco

Infrastrutture a livello internazionale in Marocco

Da circa un decennio, il Marocco ha lanciato dei programmi volti ad elevare le proprie infrastrutture a livello internazionale.
Nel 2007 é stato inaugurato il porto di Tangeri Med, con una capacità di 3 milioni di containers.
Anche la rete stradale ed autostradale é soggetta ad un piano di ammodernamento ed estensione cosi come la rete ferroviaria ed aeroportuale.
Dal punto di vista industriale e di logistica sono aumentate anche le piattaforme integrate e le zone franche.
E’ prevista la istituzione di una zona franca a Casablanca che potrebbe rilanciare molto l’economia marocchina, agevolando la logistica e gli scambi internazionali rispetto a Tangeri.

COME APRIRE UNA SARL IN MAROCCO

Per aprire una società in MAROCCO è estremamente semplice, per la semplicità del diritto commerciale e sociale, tutte le pratiche sono centralizzate presso i CENTRI REGIONALI DI INVESTIMENTO; la forma sociale più diffusa in MAROCCO e la società a responsabilità limitata SARL assieme alla società anonima SA.
La società a responsabilità limitata SARL può essere con socio unico (SARL AU) o società a responsabilità limitata con più soci SARL.
Le altre forme societarie (SOCIETA’ IN ACCOMANDITA PER AZIONI, SOCIETA’ PER AZIONI SEMPLICE) sono rare.
Nel caso di investimenti o progetti rilevanti, è possibile creare delle Joint Venture o G.I.E. gruppi di interesse economico.
Il tipo di società dipende dal tipo di attività e dall’investimento, e dai canali di finanziamento.
Non esiste più un capitale minimo da versare per le SARL e le SARL AU dunque l’investimento per la costituzione è minimo. L’articolo 46 modificato dalla legge 24-10 in effetti dice il capitale della società a responsabilità limitata e liberamente fissato dagli associati in fase di redazione dello statuto, il capitale sociale e diviso in parti sociali a valore nominale uguale. Gli statuti sociali definiscono la ripartizione delle parti sociali.

Certificato Negativo:

Dopo aver scelto il settore e la forma legale per la societa, è necessario trovarle un nome e la prima pratica è quella dell’ottenimento del certificato negativo, ossia la garanzia che non esista già una società con il medesimo nome, che si ottiene presso un centro regionale per l’investimento, collegato con l’Ufficio Marocchino della proprietà Industriale e Commerciale.

Lo Statuto

Si raccomanda in merito allo statuto di ampliare il più possibile l’oggetto sociale del vostro investimento.

CHE VALORE AGGIUNTO PUO’ PORTARE IBS International Business Strategy in Marocco?

- IBS in Marocco è presente con una propria sede operativa, attraverso Maroc Business Strategies SARL, pertanto siamo in grado di fornirti tutte le Informazioni sul Paese Marocco e servizi più specialistici sotto elencati. In aggiunta grazie al nostro Dipartimento Logistico, possiamo organizzare la creazione di una Rete Commerciale e Distributiva diretta nel paese:

• Ricerche di mercato
• Opportunità imprenditoriali
• Ricerca Clienti e/o Fornitori
• Consulenza commerciale
• Informazioni Legali
• Consulenza doganale
• Procedure burocratiche
• Organizzazione e strategia d’impresa
• Creazione e gestione d’impresa
• Consulenza contabile
• Pratiche di transfert merci
• Logistica spedizioni
• Marketing e Finanza agevolata in Marocco
• Business Planning
• Segnalazione Specialist di settore
• Info Sistema bancario e finanziario

LINK GOVERNO MAROCCO

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Marocco Business Strategie

Maroc Business Strategies Morocco Marocco mappa 2

SERVIZI E ASSISTENZA PER EXPORT ED INVESTIMENTO DIRETTO ESTERO IN MAROCCO

IMPORT – EXPORT
- Esportazione di beni e merci dall’Italia o da paesi UE verso il territorio del Marocco;
- Esportazione dal Marocco di merci verso l’Italia e/o paesi UE con cui il Marocco ha siglato accordi preferenziali di libera circolazione di beni e servizi;

BUSINESS DEVELOPMENT
- Ricerche di mercato, analisi di fattibilità di progetti di Export o IDE (Investimento Diretto Estero) in Marocco;
- Ricerca di partners, clienti, fornitori, scouting opportunità imprenditoriali;
- Introduzione e promozione di un brand nel territorio del Marocco, marketing strategico e piani di marketing;
- Creazione di una sede di rappresentanza o di uno show rooms per la promozione di prodotti o servizi nel territorio del Marocco;

ASSISTENZA E CONSULENZA SPECIALISTICA
- Assistenza doganale, fiscale, legale, contabile per attività di Export o IDE;
- Procedure burocratiche per creare una sede di rappresentanza o fare un Investimento Diretto Estero (IDE) nel territorio del Marocco;
- Attività di business planning;
- Scouting bandi, tenders e assistenza nella presentazione di un progetto e ottenimento del finanziamento;
- Scouting agevolazioni statali o fondi tramite accordi di vicinato con l’UE, contributi a fondo perduto; assistenza per la finanza agevolata in Marocco;
- Scouting specialisti di settore;
- Assistenza in operazioni bancarie e finanziarie ove sia importante un appoggio tramite banca locale in Marocco;
- Scouting finanziatori privati;

ORGANIZZAZIONE DI IMPRESA
- Strategia d’impresa;
- Direzione commerciale in outsourcing nel territorio del Marocco;
- Organizzazione del personale, politiche del personale, payroll, diritto del lavoro;

SUPPLY CHAIN
- Pratiche di transfert merci, logistica, spedizioni;
- Creazione di una rete commerciale e distributiva nel paese;
- Assistenza agli operatori logistici che hanno interesse a creare un Hub logistico per la distribuzione delle merci nel territorio del Marocco.

PRODOTTI DEL TERRITORIO MAROCCO, DA IMPORTARE IN ITALIA O IN UE

- Alghe rosse, alghe verdi, cetrioli marini, sardine, tonno, sgombri;
- Articoli artigianali (pellame, terra cotta, altro);
- Fosfati e derivati;
- Olio di Argan BIO Biologico Certificato USDA, ECOCERT;
- Pellets;
- Prodotti agricoli (olio di oliva marocchino, olive, pomodori per l’industria agro-alimentare, pinoli, noci, nocciole, zafferano in pistilli);

BENI E SERVIZI DA INTRODURRE NEL TERRITORIO DEL MAROCCO

Il Marocco è un paese stabile dal punto di vista finanziario, bancario, economico e politico, rappresenta la naturale porta di ingresso per il continente Africano, i paesi MENA (Middle East, North Africa) e l’Africa Sub Sahariana. Il Marocco da svariati anni registra un costante incremento del PIL e PIL procapite e la classe media sta coinvolgendo fasce prima sotto la soglia di povertà; le previsioni di crescita del PIL per i prossimi anni sono positive e non inferiori al 5% annuo per almeno 5 – 6 anni, pertanto, è considerato un territorio di estremo interesse da parte dell’UE e dai blocchi US e asiatici.
L’Unione Europea ha in vigore un accordo preferenziale di libero scambio con il Marocco con conseguente abbattimento dei dazi e delle barriere di ingresso per i paesi membri dell’Unione; medesimi accordi sono stati siglati dal Marocco con gli Stati Uniti e naturalmente con i paesi Africani, pertanto il paese si presenta anche come un interessante HUB logistico internazionale per gli Stati Uniti e i paesi asiatici.
Sono previsti incentivi e fondi statali per Imprese interessate al territorio Marocco, e ulteriori fondi legati a politiche di vicinato UE e accordi con le Banche di Sviluppo. Riportiamo alcuni settori in cui sono maggiori le opportunità di Business:

ABBIGLIAMENTO E ARREDAMENTO

abbigliamento e arredamento in marocco

ABBIGLIAMENTO
- Capi firmati, brand con notorietà;
ARREDAMENTO E COMPLEMENTI DI ARREDO
– Articoli di qualità (esempio porte e infissi di qualità);
ARTICOLI DI LUSSO
- Dalla pelletteria, ai gioielli, agli articoli in ceramica, alle lavorazioni artigianali;

ARCHITETTI ASSOCIATI

architetti italiani associati in marocco per opere costruzioni e appalti pubblici

ATTIVITA’ PROFESSIONALE IN MAROCCO
- Assistenza per il riconoscimento del Titolo di Studio italiano di Architetto o equipollenti nel territorio del Marocco;
- Iscrizione all’albo nazionale degli architetti;
- Supporto nella fase di start-up o assistenza nell’esercizio dell’attività di architetto in Marocco presso Studio di Architetti associati;
- Scouting di opportunità professionali: bandi, appalti, opportunità nella edilizia privata;
A pratica conclusa, molta parte delle attività professionali potranno essere svolte dall’Italia attraverso la nostra Assistenza e dei partners locali.

AUTOMOTIVE

ricambi auto e consumabili auto marocco

MATERIALI DI CONSUMO
- Consumabili e ricambi auto;

CALL CENTER

call center in marocco inbound o outbound

SERVIZI DI CALL CENTER
- Call Center in outsourcing per Aziende italiane, sia inbound che outbound, con personale qualificato ed addestrato, con ottima attitudine alla conversazione e negoziazione telefonica e con ottima padronanza della lingua italiana;

CONSTRUCTION & ENERGY

construction ed energia in marocco

COSTRUZIONI, EDILIZIA PRIVATA E APPALTI, IMMOBILIARE
- Costruzioni, progettazione e realizzazione opere edili in ambito civile e in opere pubbliche nell’ambito di appalti internazionali. In Marocco esistono al momento cantieri aperti ovunque, una consistente attività edilizia sia nell’ambito della edilizia privata per eliminare gradualmente le sacche di povertà, sia nella sfera pubblica con l’obiettivo del governo di rinnovare il paese, modernizzare i collegamenti internazionali per favorire il commercio estero e il ruolo strategico del paese nello sviluppo del continente africano.
Per un investimento immobiliare segnaliamo interessanti opportunità per investitori privati nelle aree di Agadir, Essaouira, Fès, Marrakesh, Tangeri.
ENERGIA
- Energie rinnovabili e risparmio energetico: pannelli fotovoltaici, accumulatori ed impianti fotovoltaici, pannelli solari, impianti eolici, impianti biomassa;
Il Marocco si è posto l’ambizioso obiettivo di portare la produzione di energia verde, ossia prodotta da fonti rinnovabili al 42% entro il 2020. Attualmente il paese usa principalmente carbone e petrolio ed è fortemente legato alla importazione di oltre il 90% dei suoi fabbisogni, pertanto anche per via della grande sensibilità delle massime autorità e cariche politiche, il Marocco punta a rovesciare completamente l’assetto energetico, con ulteriore capacità produttiva nell’ambito delle energie rinnovabili di oltre 4000 MWh.
GAS USO DOMESTICO
- Gas per uso domestico; il Marocco presenta forti criticità legate alla distribuzione di gas per uso domestico e la maggior parte dei consumatori utilizza le bombole di gas sia per l’utenza privata che per la ristorazione o l’hospitality.

FOOD AND BEVERAGE

food and beverage da esportare in marocco

ACQUE MINERALI
- Acque di buona qualità con nitrati e residuo fisso contenuti;
- Vini di buona qualità per alta Ristorazione, produzione in Italia, Spagna, sud America;
PRODOTTI ALIMENTARI
- Prodotti non deperibili, scatolame;
- Carne dotata di certificazione Halal (che attesti il cibo sia stato preparato in modo accettabile secondo il rito islamico);
INTEGRATORI
- Integratori alimentari di varia tipologia;

FORMAZIONE

corsi

FORMAZIONE CONTINUA
- Formazione per quadri aziendali (ambiti risorse umane, logistica, controllo di gestione);
FORMAZIONE E CERTIFICAZIONE HACCP
- In ambito ristorazione e hospitality alta gamma: formazione e successivo Audit tramite Ente di Certificazione Italiano, per eliminare tutte le non conformità e i rischi per i consumatori o gli ospiti di contrarre virus o batteri per via di metodologie o procedure di manipolazione di cibi e bevande non conformi alle norme HACCP e normativa UNI 10854;

IDRAULICA

idraulica e rubinetteria di qualita marocco

RUBINETTERIA
- Rubinetteria e accessori di qualità;

OSPEDALI E CLINICHE PRIVATE

cliniche private consumabili ospedalieri in marocco

Nell’ambito ospedaliero, vista la trasformazione del sistema sanitario da pubblico al 100% ad un sistema con accesso ai capitali privati e relativa gestione delle unità sanitarie, sono di particolare interesse i consumabili ospedalieri, attrezzature medicali e strumentazione medica ed analitica, articoli anche di alta tecnologia. Citiamo alcuni esempi:
CONSUMABILI OSPEDALIERI
- Citologia e preparativa: kit per microbiologia, polveri, reagenti, coloranti, kit per istopatologia;
- Monouso e guanti: cassette per biopsia e inclusione, Lab Markers, spugnette per biopsia, guanti monouso;
- Reagenti e prodotti per istologia;
- Speculum vaginali e nasali;
- Spremisacca monouso in lattice;
- Prodotti per la medicazione e suture;
- Vetrini per microscopia;
- Aghi e porta-aghi;
- Prodotti per la disinfezione e sterilizzazione;
VESTIARIO E PROTEZIONE
- Borse;
- Calzature per sala operatoria e personale medico e paramedico;
- Casacche e pantaloni;
- Camici monouso, chirurgici, sterili, per operatori;
- Occhiali protettivi e visiere;
ATTREZZATURE E STRUMENTAZIONE
- Prodotti e strumenti diagnostici;
- Attrezzature medicali per chirurgia generale e specialistica;
- Dispositivi digitali, architettura hardware e sistemi informativi sanitari, fotocamere, monitor, stampanti;
ARREDI OSPEDALIERI E SANITARI
- Arredi sanitari in acciaio inox, accessori per sale operatorie, tavoli operatori e carrelli porta oggetti;

PRODUZIONI TELEVISIVE IN HD

produzione televisiva HD spot corsi operatori audio video in marocco

PRODUZIONI TV, SPOT, FORMAZIONE
- Servizi di formazione con personale altamente qualificato nel settore della produzione audio video per reti televisive;
- Corsi per operatori audio video, fonici, montatori, elettricisti di scena;
- Produzione di spot pubblicitari, regia mobile;
Tramite azienda italiana operante nel settore audio video;

SICUREZZA

antipirateria navale protezione cantieri scorta armata

PROTEZIONE E CONTROLLO DEL TERRITORIO
- Mediante tecnologie avanzate fornite da società Italiana operante nel settore militare e nella tecnologia embedded con piattaforme “chiavi in mano” per il settore telecomunicazioni e militare;
SICUREZZA DI PERSONE E BENI FISICI
- Servizi di antipirateria navale con personale altamente addestrato che ha ricoperto importanti incarichi di coordinamento militare in territori ostili;
- Protezione cantieri in zone calde o soggette a sommosse popolari o nel caso di cantieri, fabbricati, strutture produttive in territori in cui sono in atto guerre civili;
- Scorta armata per imprenditori, dirigenti di azienda, personaggi politici, VIP;

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Micro credito Marocco e sviluppo umano

Micro credito e sviluppo umano in marocco

Progetto Micro Credito Marocco e Sviluppo Umano

PREMESSA

Iniziativa Nazionale per lo Sviluppo umano in Marocco (INDH)

L’iniziativa nazionale per lo sviluppo umano in Marocco nasce da una visone di sviluppo economico e sociale maturata dalla famiglia Reale, ed è stata presentata da sua Maestà il Re Mohammed VI attualmente regnante, il 18 Maggio 2005.

Tale iniziativa è quindi parte di una visione globale basata su tre componenti obiettivi:
• Processo politico di consolidamento dello Stato moderno: democrazia, Stato di diritto, la promozione dei diritti delle donne e dei bambini;
• Riforme e progetti strutturali che generino la crescita;
• Lo sviluppo umano nella sua dimensione economica, sociale e culturale, fondati sui principi di buon governo attraverso l’informazione, il monitoraggio e la responsabilità.

L’iniziativa si basa quindi su una visione globale e integrata di sviluppo sociale avente come obiettivo l’essere umano, al fine di combattere i deficit sociali che continuano ad affliggere la società e gettare le basi per uno sviluppo armonioso tra città e campagna.

Essa intende inoltre potenziare l’azione del Governo dello Stato e degli enti locali, senza sostituirsi ai programmi settoriali o ai piani di sviluppo economici e sociali delle comunità locali.
A tal fine, fornisce una potenzialità in finanziamenti aggiuntivi, per sostenere azioni di supporto permanente, in grado di portare velocemente risultati e produrre dinamiche nello sviluppo umano di livello apprezzabile.

Si è messa come priorità centrale della politica economica e sociale del paese la lotta contro la povertà, l’esclusione sociale e la precarietà, decidendo come strategia un approccio decentrato e basato sul targeting per aree geografiche più povere e categorie sociali disagiate, sui principi di partecipazione delle popolazioni beneficiarie, pianificazione strategica, collaborazione con gli stakeholder locali, per garantire una maggiore titolarità e fattibilità dei progetti e degli interventi e la loro convergenza con programmi settoriali.

Per il periodo 2006-2010 la (INDH) sarà suddivisa in quattro programmi di seguito indicati:

Il programma trasversale

Il programma trasversale mira da una parte, al sostegno dei progetti a forte impatto sullo sviluppo umano attraverso l’insieme delle prefetture, prefetture di distrettuali e province del Regno, particolarmente nei comuni rurali, i quartieri urbani sfavoriti, secondo una procedura di chiamata a presentare progetti pilotati al livello provinciale o prefettizio e di altra parte, il sostegno al collocamento ad opera dell’INDH al livello territoriale per le azioni di formazione / rafforzamento delle capacità, di assistenza tecnica, di comunicazione, di valutazione, di appoggio alle Divisioni di azione Sociale (DAS) ed alle associazioni Comunali e di Quartiere (EAC/Q) e di sostegno alle associazioni di micro-credito.

Programma per la lotta contro la precarietà

Pilotato al livello regionale, il programma di lotta contro la precarietà è rivolto agli individui emarginati ed estremamente vulnerabili con l’obiettivo di :
• Favorire per quanto possibile il reinserimento familiare delle persone escluse;
• Migliorare la qualità delle prestazioni offerte per le associazioni ed istituzioni pubbliche per raggiungere degli standard di qualità che garantiscono attualmente il rispetto della dignità umana;
• Creare delle capacità e potenzialità supplementari di accoglienza là dove ciò si riveli necessario.

Il programma di lotta contro l’esclusione sociale in aree urbane

Questo programma che interessa 264 quartieri tra i più sfavoriti nelle grandi città, ha per obiettivo di ridurre l’esclusione sociale e di attenuare la povertà delle popolazioni sfavorite dal miglioramento delle condizioni di vita ed il rafforzamento dell’inserimento. Le azioni previste dall’INDH a questo proposito sono raggruppate in quattro punti :
• Sostegno all’accesso ai servizi di prossimità ed alle attrezzature urbane di base (educazione, salute, strada, acqua e risanamento, ecc.);
• Sviluppo del tessuto economico locale per le attività generatrici di redditi;
• Sostegno all’azione ed all’animazione sociale, culturale e sportiva;
• Rafforzamento della governance e delle capacità locali.

Il programma di lotta contro la povertà nelle zone rurali ( Progetto sviluppo Turismo Rurale )

Il programma di lotta contro la povertà nelle zone rurali riguarda 403 comuni rurali scelti tra quelli che hanno un tasso di povertà superiore o vicino al 30%, conformemente alla carta di povertà del 2004 pubblicata dall’Alto Commissariato preposto al Piano (INDH).

Questo programma ha per obiettivo di migliorare lo sviluppo umano nei comuni interessati, particolarmente attraverso le azioni seguenti:
• Il supporto all’accesso alle infrastrutture di base, alle attrezzature sociali di base ed ai servizi per le persone in situazione di precarietà (società civile)
• Lo sviluppo del tessuto economico locale per le attività generatrici di reddito e di impiego;
• Il sostegno all’azione e l’animazione sociale, culturale e sportive,
• Il rafforzamento delle capacità e potenzialità locali.
• In supplemento ai programmi sopra citati, è previsto anche l’impegno di spese per il sostegno al collocamento a supporto del programma (INDH).

L’analisi di ogni categoria deve essere affinata più per determinare precisamente i bisogni delle persone, i gradi di precarietà e di sviluppare dei programmi plurisettoriali ad alto rendimento.
La cornice istituzionale e regolamentare che regge l’INDH, iniziativa innovatrice ed ambiziosa, è concepita per assicurare un collocamento in opera secondo le modalità che garantiscono trasparenza, agilità e celerità, accordando un ruolo perno ai comitati regionali, prefettizi, provinciali e locali, e privilegiando una gestione per contrattualizzazione basata sui risultati.

A questo proposito, riguardo la gestione fiduciaria, le ricette e le spese afferenti all’INDH rientreranno nella cornice di un conto speciale intitolato (“Fondi di sostegno all’iniziativa Nazionale per lo Sviluppo Umano”) creato per decreto, e di cui l’ordinatore è il Primo Ministro. Parimenti, dei meccanismi che garantiscono la regolarità, la trasparenza e la celerità dell’impegno e dell’esecuzione delle spese sono stati anch’essi previsti.

Un accordo di prestito è stato firmato il 15 dicembre 2006 tra i Governi del Regno del Marocco e la Banca Mondiale. Riguarda un contributo al finanziamento dell’INDH per un importo di 78,9 milioni di Euro, equivalente a 100 milioni di $. Questo accordo è entrato in vigore il 8 febbraio2007. Per la sua parte, l’unione europea ha fatto un dono al Marocco di 60 milioni di Euro, nella cornice del Programma Nazionale 2007 – 2010 e rifinanziato fino al 2020.

Gli Attori interessati al programma (INDH)

Numerosi attori possono intervenire nello sviluppo del programma (INDH) :

Associazioni e Cooperative, Eletti locali, Società esterne, Autorità locali, Università, Settore privato, Partner tecnici e finanziari.
Tra tutti gli attori citati, le associazioni e le cooperative occupano un posto centrale perché i finanziamenti dei progetti INDH passano obbligatoriamente da esse.

Inquadramento procedurale

L’organizzazione dell’INDH è basata su un insieme di testi (circolari, note ministeriali del Ministro degli Interni, ordinanze, decreti) così come su 6 manuali di procedure dedicate alle :
• Procedure delle attività generatrici di reddito (AGR);
• Procedure del programma per la lotta contro la povertà nel settore rurale;
• Procedure del programma per il contrasto contro l’esclusione sociale nelle aree urbane;
• Procedure del programma di lotta contro la precarietà,
• Procedure di ” Chiamata a progetti” del programma trasversale, procedure fiduciarie.

Modalità di valutazione

La mancanza dei seguenti punti tende a penalizzare la valutazione progettuale ex ante e sono stati inseriti appositamente dalla Banca Mondiale:
• Assenza di notizie sul seguito dei progetti, il funzionamento delle infrastrutture;
• Assenza di notizie sull’impatto dei progetti;
• Assenza di meccanismi che permettono ai beneficiari di dare il loro parere sulla realizzazione del progetto, la loro utilizzazione e la loro soddisfazione;
• Le disposizioni specifiche relative alla componente di vulnerabilità non presenti;
• Il sistema di pubblicizzazione, basato sul web, parzialmente operativo;
• L’assenza di sviluppo successivo dei progetti dopo il loro completamento.

Organi di valutazione esterni:

Organo indipendente istituito vicino al Capo di governo e creato nel 2008, l’osservatorio Nazionale di Sviluppo Umano (ONDH), ha per missione permanente di analizzare e di valutare l’impatto dei programmi di sviluppo umano messo in opera e di proporre delle misure e delle azioni che concorrono all’elaborazione ed al collocamento in opera di una strategia nazionale di sviluppo umano, particolarmente nella cornice dell’iniziativa Nazionale per lo Sviluppo Umano; il consiglio sottopone annualmente all’apprezzamento di SM il Re un rapporto sullo sviluppo umano.

Peraltro, l’ispettorato Generale delle Finanze, IGF, e l’ispettorato Generale dell’amministrazione territoriale (IGAT) sono stati designati dal Governo per condurre congiuntamente gli auditing esterni.

Processi Partecipativi ed inclusivi

La partecipazione è un asse centrale della filosofia dell’INDH, il suo apprezzamento è tuttavia molto difficile nell’assenza di valutazione globale disponibile ma anche a causa dei molteplici aspetti che ingloba: notizia, formazione, consultazione, presa in conto dei pareri, restituzione dei risultati, valutazione della partecipazione, il genere, la comunicazione, la mediazione, la gestione della comunicazione di prossimità con le popolazioni, i presentatori di progetti ed in via generale tutti gli attori locali, è un elemento essenziale del processo partecipativo iniziato.

Per rispondere a questo imperativo, dei programmi di comunicazione sono stati assegnati ai DAS, che hanno elaborato dei piani di comunicazione territoriali. Oltre alla comunicazione istituzionale, numerose azioni di comunicazione di prossimità sono state messe in opera, come, carovane, affissioni, depliant, incontri di notizia, siti internet, programmi radiofonici e televisivi.

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Turismo in Marocco e Micro Credito

turismo in marocco e micro credito

Dove creare micro impresa interessata al micro credito, visione prospettica del settore turistico in Marocco

VERSO IL 2020 IN BREVE

Impegno: “Per continuare a fare del turismo uno dei principali motori di sviluppo economico, sociale e culturale del Marocco”

Le trasformazioni profonde e rapide del paese nel suo insieme nell’ultimo decennio, le solide basi fissate dalla Vision 2010 e le opportunità offerte dalle nuove tendenze del turismo mondiale, forniscono una fonte di grandi ambizioni per il prossimo decennio, basate su valori fondamentali e punti di differenza:

- Autenticità: Il turismo marocchino ha scelto per decenni il consolidamento del suo sviluppo ed il posizionamento del suo marchio nell’autenticità. Questa scelta è diventata un vero e proprio vantaggio competitivo, che lo diversifica dai suoi concorrenti diretti impegnati nel turismo di massa. La Vision 2020 vorrebbe coltivare una scelta storica attraverso un approccio proattivo alla tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale del Regno;

- Diversità: In termini di turismo, il vantaggio comparativo più importante del Marocco è la sua diversità: diversità di territori e paesaggi, la diversità delle risorse naturali e degli ecosistemi, la diversità delle culture e influenze (africane ed europee). la Vision 2020 promuove la diversità attraverso una politica ambiziosa di uso del suolo;

- Qualità: Mentre lo sviluppo di nuova capacità rimane un obiettivo strategico, la Vision 2020 mira a migliorare in modo significativo la competitività degli eventuali anelli della catena del turismo, in particolare: per approfondire la cultura del servizio e di sviluppare un’offerta irresistibile;

- Sostenibilità: Infine, sulla base degli orientamenti generali adottati per l’intero paese, la Vision 2020 pone lo sviluppo sostenibile al centro delle sue ambizioni. Il Marocco con le suoi risorse che sono state storicamente conservate in questo senso ha un potenziale reale e sostanziale per la differenziazione in un ambiente prospettico altamente competitivo;

- Ambizione: “Nel 2020, il Marocco sarà tra le prime 20 destinazioni del mondo e emergerà come riferimento nel Mediterraneo in termini di sviluppo sostenibile” ;

Obiettivo: “Raddoppiare le dimensioni del settore”

Raddoppiare la capacità ricettiva, con la costruzione di 200.000 nuovi posti letto con 150.000 hotel e 50.000 strutture assimilabili per offrire ai visitatori una ricca e densa esperienza turistica.

Di conseguenza aumentando gli arrivi turistici, raddoppiando la quota di mercato nei principali mercati europei tradizionali e attirando 1 milione di turisti provenienti dai mercati emergenti.
Inoltre si vogliono triplicare il numero di viaggi nazionali, con l’obiettivo di espandere il turismo nel paese.

La propensione è quella di creazione di 470.000 nuovi posti di lavoro in tutto il paese, ed impiegare entro la fine del decennio, quasi un milione di marocchini.
Aumentare i ricavi provenienti dal turismo per 140 miliardi di dirham nel 2020, una somma cumulativa nel decennio pari a quasi 1.000 miliardi di dirham.
Aumento di due punti di PIL dal turismo rispetto al PIL nazionale portandolo a quasi 150 miliardi di dirham contro i 60 di oggi.

Potenzialità del Turismo Rurale

L’offerta di turismo rurale è potenzialmente variegata: ecoturismo/natura, sport di montagna, turismo termale, benessere e relax.
Il mercato marocchino è caratterizzato dalla diversità biologica e dalla ricchezza della flora e della fauna, nonostante la grande espansione dei climi aridi e desertici (93% del territorio) e nonostante la povertà di molti terreni. Bisogna sottolineare però che a fronte di una ricchezza di fauna selvatica, molte specie sono in pericolo. Molti siti di valore si caratterizzano per la loro varietà ecologica e la qualità del paesaggio.

In particolare questo è il caso delle zone montane, le coste e le zone umide. I numeri impressionanti di specie identificate negli studi riflettono ampiamente e purtroppo la realtà attuale, molte specie animali e vegetali sono scomparse o sono diventate molto rare e vulnerabili, giustificando in tal modo una politica di protezione e di gestione razionale basata sul principio della valutazione.

Le diverse ricchezze in risorse naturali spesso in pericolo in Marocco richiedono l’assunzione di un comportamento responsabile sia a livello nazionale che internazionale; ed impone il dovere di garantire la perpetuazione della ricchezza composta da questo patrimonio a beneficio delle generazioni future. L’operazione turistica è probabilmente il modo più immediato per garantire il recupero e quindi la conservazione di queste risorse, fintanto che viene effettuata con le dovute precauzioni.

Il potenziale “naturalistico” è molto vario

Esso comprende siti in grado di prestarsi all’ osservazione, tour panoramici, centri sportivi e siti favorevoli per lo sviluppo dell’ecoturismo di interesse biologico.
I siti naturali isolati sono centri di attrazione che i turisti visitano durante un trasferimento tra due destinazioni successive (ad esempio una soste al paesaggio Ito, durante un viaggio da Meknes a Tafilalt) o durante le escursioni rapide dal loro luogo di residenza (ad esempio, la visita ad Oukaïmeden, da Marrakech, o Imouzzer Ida o Tanane da Agadir).

I tour panoramici e di scoperta riguardano siti famosi e sono organizzati in visite di gruppo, con la guida o affittando una gip 4×4 individualmente. Il Sud Atlante del Marocco, con le valli del lato sud (Dadss, Mgoun, Todrha) Ksour e oasi di palme presaharic, incisioni rupestri e le dune sono le principali attrazioni che compongono le attrazioni per il turista.

I siti sportivi sono essenzialmente limitati alle montagne. Distinguiamo molti siti di arrampicata su pareti rocciose (soprattutto in Alto e Anti-Atlas), lo sci da discesa o sci di fondo (Alto Atlante di Marrakech, regione di Ifrane, Bou Iblane) presenti su siti web , fiumi sfruttabili per il rafting e canyoning (Central High Atlas e Medio Oriente Atlas), i fiumi per la pesca sportiva (soprattutto in Oriente Medio Atlante) e numerose doline, grotte e doline per la speleologia.

Le aree territoriali interessate:

- Méditerranée (Tanger, Tétouan, etc.)
- Centre – Nord (Fès, Meknès, etc.)
- Oriental (Oujda, Taza)
- Centre (Casa, Rabat, Kenitra, El Jadida, etc.)
- Grand Sud (Ouarzazate, Errachidia
- Centre – Sud (Marrakech, Beni Mellal)
- Balnéaire Sud (Agadir, Essaouira, etc.)

Fondi UE – Programma ENI

Con una dotazione complessiva di 15,433 miliardi di euro per il programma 2014/2’120, l’ENI è il nuovo strumento europeo di vicinato, che fornisce assistenza comunitaria, finalizzata alla creazione di una zona di prosperità, tra l’Unione europea, Paesi e territori limitrofi all’UE (Paesi partner), non aventi una prospettiva di adesione all’UE, ma con i quali l’UE ha avviato una politica di vicinato. Ha sostituito il vecchio programma ENPI.

Tale strumento finanziario si focalizzerà soprattutto su: promozione dei diritti umani e dello stato di diritto; sviluppo di una società civile prospera; crescita sostenibile ed inclusiva e sviluppo economico sociale e territoriale; mobilitazione e contatti interpersonali , integrazione regionale.

Principale elementi del nuovo programma sono: migliore diversificazione del sostegno dato, adattando l’assistenza alle necessità ed ai progressi dei paesi beneficiari; un approccio basato sugli incentivi , in modo da consentire all’UE di aumentare il suo sostegno ai paesi, che realizzeranno una democrazia sostenibile e le riforme concordate; miglioramento delle disposizioni sui programmi di cooperazione transfrontaliera tra gli stati membri UE e i paesi partner, per facilitare una loro attuazione efficace e veloce, collegamenti più stretti con le politiche e gli strumenti dell’UE, per permettere ai paesi beneficiari e ai loro cittadini di partecipare a programmi comunitari in aree quali ricerca e innovazione, gioventù sviluppo delle PMI ect..

Cooperazione ITALIANA per lo sviluppo – STATO DELL’ARTE IN MAROCCO

E’ stato inoltre sottoscritto il 9 aprile 2013 un nuovo Accordo intergovernativo di conversione del debito da 15 milioni di euro, che servirà a finanziare iniziative nell’ambito del programma nazionale marocchino di sviluppo umano, della conservazione del patrimonio archeologico e della formazione di personale sanitario.

Principali Iniziative in corso finanziate dal Ministero degli Affari Esteri:
1. Sanità Sostegno alla rete dei servizi sanitari di base della Provincia di Settat
2. Governo e società:Programma di conversione del debito in favore di iniziative di lotta alla povertà
3. Agricoltura e Pesca Olivo – Olivicoltura locale implementata valorizzando gli olivicoltori di Tadla-Azilal, Progetto regionale di gestione integrata degli insetti nocivi nei Paese del Vicino Oriente
4. Industria e artigianato: Lotta contro la povertà nelle zone rurali del Marocco attraverso il sostegno al settore del microcredito
5. Multisettoriale: ”Fondo per il Coordinamento dei programmi” – Strumenti finanziari e assistenza tecnica per promuovere il prosieguo delle attività di Cooperazione in Marocco
6. Migrazione e Sviluppo Progetto interegionale di promozione dei Consorzi di valorizzazione ed esportazione
7. Acque e igiene : Contributo italiano al Programma d’approvvigionamento idrico delle popolazioni rurali – PAGER

PROSPETTIVE

Il 29 agosto 2014 è entrata in vigore la nuova Legge “Disciplina Generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo” (L. 11 agosto 2014 n. 125).

Giunta dopo 27 anni dalla vecchia legge che disciplinava la materia (Legge 49/1987), la L. 125/2014 definisce i soggetti, gli strumenti, le modalità di intervento e i principi di riferimento sulla base delle modifiche maturate negli anni nella comunità internazionale, permettendo al contempo un adeguamento del sistema italiano di cooperazione allo sviluppo ai modelli prevelanti nei Paesi partener dell’UE.

Il Comitato interministeriale per la cooperazione allo sviluppo (Cics), costituito di dicasteri competenti per le materie oggetto di attività di cooperazione, sarà la struttura al centro della nuova governance del sistema cooperazione e garantirà coerenza e coordianamento delle politiche.

In base alla legge adesso in vigore, gli obiettivi della nuova cooperazione saranno incentrati su:
• Sradicamento della povertà
• Riduzione delle disuguaglianze
• Affermazione dei diritti umani e della dignità degli individui
• Prevenzione dei conflitti
• Sostegno ai processi di pacificazione.

Gli obiettivi verranno dettagliati e specificati attraverso l’adozione di un Documento triennale di programmazione e di indirizzo, approvato dal Consiglio dei ministri, previa acquisizione del parere delle Commissioni parlamentari competenti, entro il 31 marzo di ogni anno.

La Legge 125/2014 definisce, inoltre, una nuova struttura di gestione, prevedendo la nascita dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo che consentirà di valorizzare le professionalità esistenti e di attirarne di nuove, permettendo, inoltre, di cimentarsi con le modalità più innovative di cooperazione oggi esistenti non normativamente compatibili con l’assetto attuale.

Sviluppo Progettuale Integrato

In considerazione di quanto detto precedentemente, riteniamo che la possibile strategia di intervento possa considerarsi nell’integrazione tra, il progetto denominato Micro Credito ed un progetto sviluppabile ed a supporto dello stesso, ed inquadrabile nelle azioni di sostegno allo sviluppo umano, come azione di continuità, inquadrabile nei fondi disponibili nel programma (INDH). Inoltre potrebbe (se compatibile) essere individuato un bando comunitario rientrante nel settore della cooperazione sul quale presentare il progetto come ulteriore richiesta di finanziamento.

Di seguito quindi, indichiamo i possibili moduli sui quali potrebbe fondarsi lo sviluppo progettuale:

Modulo 1

Analisi di impatto della Micro finanza in Marocco
• L’oggetto d’analisi, ovvero il singolo o il nucleo familiare che usufruisce del programma di micro credito;
Casualità: uno dei problemi centrali dell’analisi d’impatto è quello di comprendere in che misura i cambiamenti osservati nella vita dei clienti possano essere realmente attribuiti al programma di micro finanza. Si pone quindi il problema di individuare le relazioni di causalità tra le variabili considerate. Al fine di risolvere tale problema si deve considerare la questione relativa alla fungibilità del credito, ovvero alla difficoltà di determinare da chi e in quale maniera venga effettivamente utilizzato il credito, quanta parte in consumi e quanta parte per le attività produttive;
Indicatori: gli indicatori devono quindi avere caratteristiche che li rendano validi e facilmente applicabili. Devono, inoltre, essere facilmente comprensibili all’intervistato, affidabili, robusti e sensibili, e devono poter essere applicati a costi ridotti;
La misurazione del reddito, che ricopre una parte importante nella valutazione della condizione di povertà;
Valutazione della povertà: esistono diversi metodi per misurare il livello di povertà, ma tra i più utilizzati troviamo gli Indicatori visuali di povertà, ovvero quelli basati sulla qualità della casa (House Index), o definizioni e classifiche date dalla collettività (Partecipatory Wealth Ranking), sono strumenti impiegati da molte istituzioni come punto di partenza per definire il livello di povertà dei potenziali clienti. Altri due strumenti estremamente utili sono spesso usati nell’analisi d’impatto: gli indici di empowerment femminile e l’Exit Analysis; i primi servono a osservare quali effetti l’accesso al credito abbia avuto sulla condizione femminile e sui rapporti di genere, il secondo è uno studio dei motivi che portano i clienti ad abbandonare il programma per avere informazioni utili su come migliorare l’azione delle istituzioni.

Modulo 2

Sviluppo capillare di un sistema di micro finanza, dotato dei servizi aggiuntivi necessari, gestito dalla Postal Bank Al Barid Bank
• Interventi per la sensibilizzazione e comunicazione dei servizi offerti ai beneficiari;
• Diversificazione dei prodotti finanziari offerti (esempi: Assistenza Sociale);
• Introduzione del servizio di Micro credito (prestiti individuali e collettivi);
• Educazione finanziaria dei clienti;
• Assistenza e consulenza a favore dei clienti con bassi livelli d’istruzione;
• Approccio orientato alla bancarizzazione per l’inclusione finanziaria e sociale, alla soddisfazione dei bisogni sociali d’emergenze e sviluppo della micro-imprenditorialità.

Modulo 3

Sviluppo delle azioni di micro imprenditorialità
• Sviluppo di interventi formativi mirati all’acquisizione di competenze, amministrative e fiscali e gestionali anche nel settore cooperativistico;
• Attuazione del processo di sviluppo della micro imprenditorialità sul territorio del Marocco anche attraverso partenariati tra organizzazioni senza fini di lucro marocchine e italiane nelle aree individuate dal programma (INDH).

Modulo 4

Settori di sviluppo della micro imprenditorialità
• Turismo rurale, marino, culturale;
• Produzione manifatturiera artigianale;
• Produzione agroalimentare e biologica sostenibile;
• Servizi portuali per la nautica da diporto;
• Servizi nel settore logistica.

Modulo 5

La promozione: comunicazione e marketing
• Sviluppo di strumenti audiovisivi e multimediali finalizzati alla comunicazione sociale, all’orientamento, alla formazione, allo sviluppo commerciale;
• Creazione di siti web commerciali;
• Campagne pubblicitarie;
• Eventi a tema.

Modulo 6

Monitoraggio dell’azione di attuazione progettuale
- Pubblicazione dei risultati in itinere ed ex post.

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MOROCCO AND NORTH AFRICA: IL NUOVO TARGET PER LE IMPRESE MULTINAZIONALI ?

MOROCCO AND NORTH AFRICA NUOVI OBIETTIVI PER LE MULTINAZIONALI

MAROCCO E NORD AFRICA: IL NUOVO TARGET PER LE IMPRESE MULTINAZIONALI?

Autore: Diego Caballero Vélez
21/12/2014
d.caballerovelez(a)gmail.com

La primavera Araba dell’anno 2010, che comincia nella piazza Tahir del Cairo e si espande in tutto il mondo arabo, presuppone un impatto culturale, sociale ed economico per i paesi del Medio Oriente e del Nord Africa. Con la Primevera Araba la speculazione sulla situazione economica dei paesi del Nord Africa aumenta in quanto, a conseguenza delle ondate di protesta sociale e dei cambi radicali all’interno dell’assetto governativo, il panorama economico cambia, incrementando nelle imprese internazionali la paura di investimenti svantaggiosi in queste regioni. Ma i paesi del Nord Africa sono ancora tutt’oggi poco sicuri per le esportazioni?

Per prima cosa, dobbiamo attuare una distinzione tra i paesi arabi di questa regione, vista la loro eterogeneità. Mentre l’Algeria e la Libia possiedono un’economia basata su un unico settore, ovvero l’esportazione di idrocarburi, il Marocco, l’Egitto e la Tunisia basano la loro economia su differenti settori come l’esportazione manifatturiera, i prodotti agricoli, gli investimenti esteri, il turismo, etc.

In Libia e in Algeria riscontriamo un surplus economico, a differenza degli altri paesi dove vi sono deficit importanti, vista l’irregolarità dei settori di investimento. In Egitto, i Fratelli Musulmani sono riluttanti ad un indebitamento con l’estero e a confrontarsi con organizzazioni finanziarie stranierie. Optano dunque per misure alternative come l’aumento delle tasse sulle società ed il recupero delle terre concesse ad imprese private.

Propendono dunque per l’uso di una politica popolare a causa della situazione politica del paese, applicandola alle politiche economiche e incrementando così l’incertezza delle esportazioni delle multinazionali.

In Tunisia si sta lavorando per facilitare l’entrata di investimenti internazionali: stanno dunque avanzando trattative con la Banca Mondiale per rendere più facile il commercio con il paese. Infine, il Marocco è il paese più affidabile da un punto di vista commerciale, visto che il commercio marocchino sta sviluppando e consolidando la sua economia in parallelo allo sviluppo di politiche economiche consistenti.

Riguardo gli investimenti stranieri il grande beneficiario è proprio il Marocco. Gli investimenti dall’estero hanno aumentato in maniera significativa nei paesi magrebini grazie all’aumento di stabilità sociale, liberalizzazione economica e all’acquisto di imprese pubbliche da parte di società straniere. Il Marocco inoltre ha stabilito accordi di libero mercato con terzi, quali l’ EU, la Turchia e le zone arabe (in cui sia possibile un libero commercio).

I settori in cui le multinazionali stanno maggiormente investendo sono le telecomunicazioni, l’industria, le assicurazioni, le miniere e il settore petrolifero e chimico. Numerosi sono però gli ostacoli: l’accesso al paese, i costi per i finanziamenti così come anche l’alta garanzia necessaria per dare un prestito (226%) fanno sì che molte aziende internazionali decidano con molta cautela di guardare a questi paesi come possibili investimenti.

In definitiva, sebbene gli investimenti in questi paesi siano rischiosi, si notano comunque segnali di ripresa riguardo investimenti dall’estero nelle regioni del Nord Africa, dopo il calo subito nel 2011 a causa dei disordini sociali. L’investimento vincente, a mio parere, sarebbe stato possibile grazie alla conoscenza delle dinamiche interne di questi paesi per coglierne le opportunità che vi nascevano.

LINK GOVERNO MAROCCO

FONTI
- www.Africainfomarket.com – Situación de la Inversion Directa en Marruecos – 2007 July
- ESCRIBANO, G. – La Reconfiguración de las Políticas Económicas en el Norte de África, Real Instituto Elcano. Sito http://www.realinstitutoelcano.org/wps/portal/rielcano/contenido?WCM_GLOBAL_CONTEXT=/elcano/elcano_es/zonas_es/mediterraneo+y+mundo+arabe/ari48-2012

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Nigeria Scheda Paese

Nigeria Scheda Paese

Nigeria Scheda Paese - Country Profile

INFORMAZIONI GENERALI SULLA NIGERIA

Nome Ufficiale: Federal Republic of Nigeria
Superficie: circa 925.000 km2
Popolazione: circa 169 milioni stimati (world bank data 2013)
PIL procapite: circa 2.700 USD (world economic outlook database 2013)
Capitale: Abuja 1.857 mln
Altre città importanti: Lagos, Kano, Ibadan, Kaduna
Forma di Stato: Federazione di 36 stati, indipendenza dal Regno Unito dal 1 Ottobre1960
Forma di Governo: Repubblica costituzionale presidenziale, il capo dello Stato è anche capo del Governo
Religioni: Musulmana 50%, Cristiana 40%, Culti tradizionali locali 10%
Lingua: Inglese (lingua ufficiale), e idiomi locali

SETTORI E DISTRIBUZIONE DEL PIL IN NIGERIA

- Agricoltura 30,9%
- Industria 43%
- Servizi 26,1%

FORECAST

Le stime delle Nazioni Unite prevedono che la Nigeria sperimenterà una elevata crescita demografica nei prossimi 40 anni, con una popolazione che supererà, entro quella data, i 367 milioni di abitanti.
Secondo l’ultima proiezione a 10 anni effettuata dal Global Construction Perspectives & Oxford Economics, grazie alla rapida urbanizzazione, il tasso di crescita del settore edile nigeriano sarà il più elevato del continente, raggiungendo un valore pari a 6,4 miliardi di USD entro il 2015.
Le opportunità di investimento nel settore immobiliare sono quindi destinate ad aumentare pur godendo già di un’ottima base di partenza rappresentata dall’attuale deficit di unità abitative, che è compreso tra i 12 e i 16 milioni di unità, pari a un valore di circa 200 miliardi di USD.
Lagos rappresenta una delle 6 più grandi città al mondo (ospita attualmente 20 milioni di abitanti e si prevede una crescita fino a 25 milioni entro il 2020). Nel settore edile nigeriano è preponderante la presenza delle imprese straniere, che controllano quasi il 95% del mercato, con un’accentuata presenza di imprese italiane, tra cui Cappa d’Alberto, Gitto, Impregilio, Salini, Borni, AG Ferrero, INTELS.

INVESTIMENTO DIRETTO ESTERO IN NIGERIA

Forme di Investimento Diretto: Sole proprietorship, Partnership, Public and Private Limited Liability Companies

Obbligatorietà Partner Locale: gli investitori stranieri possono operare in Nigeria anche in assenza di un partner locale. Eccezioni nel caso di società di consulenza ingegneristica, e nel settore Oil & Gas dove ci sono forti agevolazioni con un partner locale al 51% del capitale

Capitale Sociale Minimo: il capitale minimo richiesto per la costituzione di una società a partecipazione straniera è di 10.000.000,00 NGN (circa 65.000,00 USD)

ASPETTI FISCALI IN NIGERIA

Trattamento Fiscale delle Società: L’aliquota dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche è del 30%

Rimpatrio degli Utili: il Monitoring & Miscellaneous Provision Act n. 17 del 1995, prevede che gli investitori stranieri sono liberi di rimpatriare gli utili derivanti da attività economiche svolte in Nigeria, al netto delle imposte, e mediante operatori autorizzati. I dividendi sono tassati con l’applicazione di una ritenuta del 10% fatta eccezione per i dividendi pagati da una società nigeriana a un’altra società nigeriana che sono esenti

CARATTERISTICHE DEL SISTEMA GIURIDICO E ASPETTI LEGALI IN NIGERIA

Il Sistema Giuridico è misto di Common law, diritto islamico (in 12 Stati del nord vige il codice penale islamico basato sui precetti del Corano, la Sharia) e diritto consuetudinario

Gli organi del sistema giudiziario federale sono: Supreme Court (formata da Giudici nominati dal capo dello Stato su indicazione del National Judicial Council), Federal Court of Appeal

Arbitrato: il Paese ha ratificato la Convenzione di New York del 1958 sul riconoscimento e l’esecuzione degli arbitrati internazionali

ACCORDI BILATERALI

Convenzione per evitare le doppie imposizioni sui redditi derivanti dalla navigazione aerea e marittima, con scambio di note, firmata a Lagos il 22.02.1977 ed in vigore l’11.09.1978

Accordo sulla promozione e reciproca protezione degli investimenti firmato a Roma il 27.09.2000 in vigore dal 22.08.2005

ASPETTI ASSICURATIVI

Condizioni di Assicurabilità SACE senza condizioni per rischio sovrano, rischio bancario, rischio privato e volturabilità polizza SACE per attività di Export o Investimento Diretto Estero nel Paese.

LINK GOVERNO NIGERIA

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