LA NUOVA VIA DELLA SETA
Autore : Matteo Aristei
Gennaio 2019
Negli ultimi mesi in Italia si sta parlando molto della “ Nuova Via Della Seta ” che viene anche chiamata “ Belt and Road Initiative ”. Il nome ricorda l’ epoca d’ oro degli scambi tra Asia ed Europa . Si tratta di un progetto creato dalla Cina per espandere, migliorare e sviluppare collegamenti e cooperazioni in Eurasia . La Nuova Via della Seta è un progetto inclusivo perché cerca, anche con sviluppo trainato dagli investimenti dell’ export, di aiutare i paesi poveri che si trovano sulla rotta Cina – Europa . I paesi in questione sono molti, dalla Cina fino in Spagna via terra e dall’ Asia meridionale fino al Mar Mediterraneo via mare, passando attraverso il canale di Suez . Ovviamente l’ Italia ha una posizione strategica molto importante perché offre l’ultimo porto del Mediterraneo che permette il transito delle merci verso il nord Europa . Per l’iniziativa, sono stati stanziati vari miliardi di yuan dal governo cinese .
Il progetto punta a creare infrastrutture che mirano a collegare tutti i paesi, permettendo così un aumento di commercio e una espansione economica . L’ iniziativa è stata annunciata nel 2013 e gradualmente è stata sempre più presa in considerazione, non solo dal governo cinese ma anche da altri paesi .
Nel 2017 a Pechino si è tenuta un assemblea, la “ Belt and Road Forum ” con i più grandi leader internazionali . Il governo cinese vuole ricollegare più di 70 stati con l’intento di instaurare una collaborazione economica globale volta alla pace . La Cina vorrebbe delle cooperazioni con più stati, dato che gli obbiettivi del progetto sono molto alti e perciò necessita di grandi investimenti . Essenzialmente la Cina non è in grado di sostenere da sola i costi di una rete infrastrutturale di dimensioni globali, e invita il resto del mondo a contribuire alla realizzazione di questo ambizioso piano .
Il governo cinese sta creando delle mappe per i tragitti che faranno i mezzi che trasporteranno le merci e c’è una netta distinzione tra progettazione del tratto terrestre e tra quella marittima . Per “ tratto terrestre ” si intende tutti i collegamenti stradali, autostradali, ferrovie e ponti che sono destinati ad essere rotte commerciali e tratti d’ incontro tra i paesi coinvolti ; per quanto riguarda invece il trasporto via mare, la Cina evidenzia l’importanza che avranno alcuni porti per questo progetto .
La Cina sta ritornando a ricoprire un ruolo molto importante per l’economia globale e, con questa iniziativa, mira a sviluppare e a rinforzare il benessere della proprio popolazione, contribuendo anche ad accrescere il PIL e l’economia degli altri paesi . Purtroppo però, ci sono degli ostacoli e anche degli svantaggi per altri paesi: la strategia cinese vuole cambiare gli equilibri internazionali, e per questo, gli Stati Uniti non trarrebbero molti vantaggi e benefici . Dunque, l’America ha già cominciato a creare un politica contro il progetto della Cina, e anche l’India sta dalla sua parte poiché teme le aspirazioni egemoniche di Pechino . L’ Unione europea, dal canto suo, si focalizza sulle questioni legali : i Paesi comunitari temono che la Cina possa egemonizzare gli appalti infrastrutturali frenando la libera concorrenza, chiedendo a Pechino maggiore trasparenza .
In Occidente la Nuova Via della Seta è stata definita in molti modi : un nuovo Piano Marshall, una strategia geopolitica con un obbiettivo di pace e di prosperità condivisa, ma questa iniziativa è anche vista come una strategia colonialista da parte della Cina .
Inoltre la Cina sta progettando Made in China 2025 : è un altro piano di rinnovamento che si accosta alla Nuova Via della Seta . L’obiettivo è quello di trasformare il sistema produttivo cinese puntando sullo sviluppo tecnologico, in maniera da trasformare il paese in una fabbrica del mondo per i prodotti a buon mercato a centro di produzione e smistamento di beni ad alto valore aggiunto .
Per l’Italia la Nuova Via della Seta potrebbe portare dei grossi vantaggi . I terminali marittimi coinvolti nel progetto sono Trieste – Venezia nell’ Adriatico e Genova – Savona nel Tirreno . Per compiere il progetto però c’è ancora molta strada da fare Trieste ha bisogno di proseguire l’ampliamento già iniziato del terminal container e procedere entro qualche anno al suo raddoppio, mentre Venezia cerca uno spazio per un altro progetto creato dal Consorzio Italo – Cinese, ma ancora il governo non lo ha approvato . A Genova, la cui Autorità portuale è stata appena unificata con quella di Savona, si dovrà realizzare una nuova diga posta più al largo di quella attuale . Quando saranno terminati tutti i piani e i progetti inerenti ai lavori per la costruzione delle infrastrutture per la Nuova Via della Seta, l’impatto dei traffici internazionali sull’ economia italiana dovrebbe fare un salto di qualità e l’iniziativa cinese potrebbe portare molti posti di lavoro e può far accrescere il PIL in Italia .
FONTI ARTICOLO :
- Occhi della Guerra http://www.occhidellaguerra.it/che-cose-la-nuova-via-della-seta/
- Panorama https://www.panorama.it/economia/nuova-via-della-seta-ecco-cosa-sta-ottenendo-la-cina/
- https://www.panorama.it/economia/la-nuova-via-della-seta-e-lincognita-dei-porti-italiani/
- Xinhua