“ Accordo di Parigi: le sorti del mutamento climatico ”
“ Accordo di Parigi: le sorti del mutamento climatico ”
Autore: Giulia Turchetti
Dicembre 2017
Alla ventunesima conferenza sul clima di Parigi (COP21) del dicembre 2015, ben 195 Paesi hanno ratificato il primo accordo universale e vincolante dal punto di vista giuridico sul clima “Accordo di Parigi”.
Per “Accordo di Parigi” si intende un accordo globale sui cambiamenti climatici, volto alla creazione di un piano d’azione per limitare il riscaldamento globale al di sotto dei 2ºC. La stipulazione di questo accordo deriva dall’esigenza di trovare un rimedio ai cambiamenti climatici: una questione importante a livello globale con possibili ripercussioni per tutti.
A causa dell’esigua partecipazione al protocollo di Kyoto e alla mancanza di un accordo a Copenaghen nel 2009, l’Unione europea ha dato il suo contributo nella realizzazione di un’ampia coalizione di Paesi sviluppati e in via di sviluppo a favore di obiettivi prestigiosi. Questo ha chiaramente determinato il risultato positivo della conferenza di Parigi.
I governi dei Paesi firmatari hanno quindi stabilito di riunirsi ogni cinque anni per stabilire obiettivi più ambiziosi in base alle conoscenze scientifiche, riferire agli altri Stati membri e all’opinione pubblica cosa stanno facendo per il raggiungimento degli obiettivi fissati, e segnalare i progressi compiuti attraverso un sistema basato sulla trasparenza e la responsabilità.
Anche in Germania, a Bonn, si è tenuta il novembre scorso la Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sul clima, più semplicemente nota come Cop23: ovvero il vertice delle promesse prese nella Cop21 a Parigi e da mantenere come impegno civile nel futuro. Un impegno che viene sentito con urgenza e necessità allo stesso tempo: infatti gli scienziati parlano di come la Terra stia sperimentando il periodo più caldo nella storia della civilizzazione e che la causa principale di tale fenomeno è proprio l’uomo.
Il tempo rimasto per agire purtroppo è poco ed è necessario intraprendere la strada di una rivoluzione climatica veloce ed ambiziosa, concretizzando la visione di Parigi, dandole gambe e corpo.
L’obiettivo principale dell’ Accordo di Parigi è quello di contenere gli effetti del surriscaldamento globale, limitando le conseguenze dannose derivanti dai cambiamenti climatici indotti dall’uomo, a partire dal 2020. A tal proposito i Paesi industrializzati contribuiranno allo stanziamento di un fondo annuo “Green Climate Fund” di 100 miliardi per il trasferimento di tecnologie pulite nei Paesi che hanno bisogno di un sostegno per avviarsi verso il cammino della green economy.
Malgrado proprio gli Stati Uniti si siano fatti promotori di questo importante obiettivo, in quanto classificabili tra i maggiori inquinatori responsabili del mutamento climatico, oggi potrebbero abbandonare la scena. Con una nuova amministrazione, guidata da Donald Trump, gli Stati Uniti si ritirano nel loro isolazionismo perché lo stesso Presidente ha più volte affermato che l’accordo di Parigi sarebbe un accordo squilibrato, che mina gli interessi americani e costituisce un ostacolo alla realizzazione del fare dell’ “America great again”.
Congiuntamente al ritiro si è accompagnata la scomparsa di un’intera sezione sul cambiamento climatico dal sito della Casa Bianca, sostituita da una dedicata a un piano energetico per l’America. L’intento di Trump è quello di eliminare politiche come il “Climate Action Plan”, da lui ritenute pericolose ed inutili. Esso consiste nel piano di riduzione delle emissioni sottoscritto dal suo predecessore Obama.
Tuttavia non si può uscire in modo unilaterale e lineare dall’Accordo di Parigi. Infatti esso contempla un margine di tre anni e un preavviso di un anno, il che fa quattro anni in tutto. Trascorso questo periodo di tempo sarà giunta la fine del mandato di Donald Trump.
Quindi la posizione degli Stati Uniti in materia di cambiamenti climatici potrebbe essere nuovamente negoziata e non essere definitiva, anche perché l’ipotetica distruzione dell’Accordo di Parigi, equivale alla distruzione della Terra stessa.
FONTI ” ACCORDO DI PARIGI “:
Europa.eu
Nazioni Unite
Wikipedia
TESTO ORIGINALE DELL’ ACCORDO DI PARIGI: