Brasile economia rallenta
BRASILE: L’ATTRATTIVITÀ NONOSTANTE IL RALLENTAMENTO ECONOMICO
Autrice: Elisa Mariani
Settembre 2016
In questi ultimi decenni, il Brasile grazie alle politiche adottate per provvedere all’equilibrio istituzionale e per far fronte all’incremento eccessivo del tasso di inflazione registrato negli anni 90, è divenuto uno dei più grandi paesi emergenti e meta prediletta degli investimenti esteri.
La sua crescita economica è stata agevolata anche dall’entrata a far parte del MERCOSUR, il mercato comune dell’America Meridionale istituito nel 1991, i cui stati membri sono Brasile, Uruguay, Paraguay, Argentina e Venezuela.
Grazie a tale organizzazione è stata resa possibile la libera circolazione di beni e servizi ed è stato rafforzato il potere contrattuale degli stati membri nei confronti di paesi terzi esterni al MERCOSUR.
Nel trattato di istituzione del MERCOSUR ad Asuncíon gli stati membri hanno aderito al rispetto dell’ambiente, dei diritti umani, della democrazia e alla lotta contro la povertà, testimoniando così anche un significativo impegno etico.
Inoltre il paese si è contraddistinto come potenza altamente attrattiva per il suo sviluppo industriale soprattutto nel settore petrolifero, delle infrastrutture, del turismo, delle energie rinnovabili, dei prodotti di consumo, chimico e cosmetico.
Le principali materie prime del paese sono caffè, cotone granaglie, zucchero e nichel. E’ la manifattura a fare da traino per l’economia brasiliana, rappresentando il 70% delle esportazioni. Il settore dei servizi è il più rilevante costituendo il 38,5% della produzione, seguito dall’industria al 31,9% e dall’agricoltura al 29,6%.
In Brasile, paese agiato, la ricchezza non è ben distribuita tra la popolazione, con conseguenti marcate disparità economiche e sociali di cui risente la maggior parte degli abitanti. Il tasso di disoccupazione attuale si attesta al 11,3% contro il 7,4% di luglio 2012, in un paese che ha registrato un aumento della popolazione di circa 4 milioni di unità negli ultimi quattro anni.
Il Brasile riveste altresì un’importanza sul piano internazionale grazie alla sua appartenenza ai BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa), economie emergenti che hanno visto uno sviluppo differente da paese a paese. Il boom della crescita economica si è avuto in Brasile dal 2001 in poi, quando il valore della concentrazione dei redditi, che in media si attesta tra lo 0,23 e lo 0,45, era di 0,553, uno dei più alti mai registrati a livello mondiale.
Sempre nel 2001 la classe media brasiliana ha visto un aumento di 30 milioni di unità, a testimonianza della prosperità di tale periodo. Tuttavia negli ultimi anni il Brasile sta vivendo un rallentamento progressivo della crescita economica, come testimoniano i dati sul PIL in parità di potere d’acquisto. Se infatti nel 1978 il PIL brasiliano si attestava al 12,1%, poco al di sotto della Cina (12,9%) nel 2013 la forbice tra le due potenze si è allargata in maniera più significativa, con il 12,5% del PIL brasiliano contro il 90,1% del PIL cinese.
Tale stallo nell’economia è dovuto principalmente a quattro fattori: all’alto tasso degli interessi debitori, che si aggira intorno al 10%, alla variazione dei prezzi delle materie prime del paese, all’investimento insufficiente nel campo dell’R&D (Research and Development), alle politiche portate avanti dal governo Lula e quello di Dilma Roussef volte a dare stabilità che si sono però rivelate nel complesso fallimentari.
I politici infatti hanno erroneamente cercato la soluzione al problema della crescita economica del paese nello stimolo della domanda, ignorando la possibilità di puntare sugli investimenti per risollevare il paese.
Tuttavia, la nota positiva è rappresentata dal dato fornito dall’Agenzia di Stampa Agencia Brasil, che registra un incremento di 20 milioni di persone nella fascia di consumo più alta, primo step verso l’accrescimento della domanda interna.
Pur manifestando quindi un rallentamento nella crescita economica, il Brasile resta un paese fortemente attrattivo per le sue opportunità di fare affari.
FONTI articolo “Brasile: l’attrattività nonostante il rallentamento economico”:
- limesonline.com
- nuvole.it
- brasileira.it
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