ECONOMIA CIRCOLARE E RIFIUTI :
STRATEGIE E OBIETTIVI DELL’ UNIONE EUROPEA
Autore : Matteo Aristei
Giugno 2019
Nell’ Unione europea si producono ogni anno più di 2,5 miliardi di tonnellate di rifiuti, per questo motivo l’ UE sta aggiornando la legislazione sulla gestione dei rifiuti . Ultimamente il cambiamento climatico e il riscaldamento globale stanno aumentando e l’ Europa necessita di pianificare delle strategia per salvaguardare il futuro della terra . L’ Unione Europea ha sviluppato vari piani e si è fissata vari obiettivi per combattere l’ inquinamento che sta danneggiando il nostro pianeta . Per questo l’ Europa ha puntato sullo sviluppo dell’ economia circolare .
L’ economia circolare è un sistema economico pianificato per riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi . L’ economia circolare è un’ economia progettata per auto – rigenerarsi, in cui i materiali di origine biologica sono destinati ad essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici devono essere progettati per essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera . Tutto ciò implica quindi condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ri – condizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile . Con l’ economia circolare i consumatori potranno avere anche prodotti più durevoli e innovativi in grado di far risparmiare e migliorare la qualità della vita .
Ci sono 5 criteri fondamentali per la transizione verso un’ economia circolare :
1. Eco progettazione, progettare i prodotti pensando fin da subito al loro impiego a fine vita, quindi con caratteristiche che ne permetteranno lo smontaggio o la ristrutturazione ;
2. Versatilità, dare priorità alla modularità, versatilità e adattabilità del prodotto affinché il suo uso si possa adattare al cambiamento delle condizioni esterne ;
3. Energie rinnovabili, affidarsi ad energie prodotte da fonti rinnovabili favorendo il rapido abbandono del modello energetico fondato sulle fonti fossili ;
4. Approccio eco-sistemico, pensare in maniera olistica, avendo attenzione all’ intero sistema e considerando le relazioni causa – effetto tra le diverse componenti ;
5. Recupero di materiali, favorire la sostituzione delle materie prime vergini con materie prime seconde provenienti da filiere di recupero che ne conservino le qualità .
Tutto ciò può portare numerosi vantaggi come la riduzione della pressione sull’ ambiente, più sicurezza circa la disponibilità di materie prime aumento della competitività, impulso all’ innovazione e alla crescita economica e anche un incremento dell’occupazione ( si stima che nell’ UE grazie all’ economia circolare ci saranno 580.000 nuovi posti di lavoro ).
Inoltre l’ UE intende ridurre le quantità dei rifiuti di plastica aumentando i tassi di riciclaggio e vietando l’ uso di certi prodotti in plastica monouso o contenenti micro-plastiche . I rifiuti producono effetti negativi sull’ ambiente, il clima, la salute dell’ uomo e l’ economia . Se non progettate correttamente, le discariche possono contaminare i terreni e le falde acquifere con le sostanze chimiche presenti nei rifiuti portando a conseguenze sulla salute di animali e persone . Uno degli obiettivi della strategia per contrastare i rifiuti di plastica è quello di rendere tutti gli imballaggi di plastica riutilizzabili o riciclabili entro il 2030 .
Gli eurodeputati hanno approvato una risoluzione non vincolante che impone un livello minimo di contenuto di plastica riciclata per alcuni prodotti di plastica e al contempo stabilisce degli standard qualitativi per la plastica riciclata . La strategia adottata dall’ UE comprende anche le plastiche monouso . A dicembre 2018 i legislatori europei, Parlamento e Consiglio, hanno approvato il divieto dell’uso di alcuni prodotti in plastica monouso, come posate, piatti e bastoncini per palloncini, e l’ obbligo per i produttori degli imballaggi di plastica di contribuire ai costi di raccolta dei rifiuti per tali prodotti .
Un altro problema è quello delle micro-plastiche : sono dei minuscoli pezzi di materiale plastico, solitamente inferiori ai 5 millimetri . Le micro-plastiche presenti in mare possono essere inghiottite dagli animali marini . Attraverso la catena alimentare, la plastica ingerita dai pesci può così arrivare direttamente nel nostro cibo .
Le micro-plastiche sono state trovate negli alimenti e nelle bevande, compresi birra, miele e acqua del rubinetto . Gli effetti sulla salute sono ancora ignoti, ma spesso la plastica contiene degli additivi, come agenti stabilizzatori o ignifughi, e altre possibili sostanze chimiche tossiche che possono essere dannosi per gli animali o gli umani che li ingeriscono . Per questo la Commissione Europea ha richiesto di introdurre in tutta Europa il divieto di aggiungere intenzionalmente micro-plastiche nei prodotti cosmetici e nei detergenti entro il 2020 e di muoversi a favore di misure che minimizzino il rilascio delle microplastiche dai tessuti, dagli pneumatici, dalle pitture e dai mozziconi di sigaretta .
FONTI ARTICOLO