Sativus Bulbi Zafferano
Bulbi di Zafferano
Vendita di all’ingrosso di Crochi di Crocus Sativus
IBS ha rapporto diretto con una Azienda Agricola produttrice di Bulbi di Zafferano Crocus Sativus ( anche biologico BIO ) ed è in grado di supportare un Acquirente nel finalizzare l’ acquisto e la consegna DAP ( Reso a destino ) dei Bulbi presso magazzino Azienda Cliente in tutto il territorio doganale dell’ EU e in paesi Extra EU . I prezzi sono competitivi ed assicurata la migliore qualità dei Bulbi consegnati mediante servizio logistico specializzato .
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LA STORIA
DELL’ AZIENDA PRODUTTRICE DI BULBI DI ZAFFERANO CROCUS SATIVUS
La tradizione di famiglia nell’ ambito agricolo è ultra centenaria e comincia all’ incirca nel 1900, quando si iniziò a coltivare bulbi, piccole produzioni, insieme all’ attività di allevamento del bestiame . Il nonno, si dedicava alla coltivazione di tulipani, gladioli, narcisi, e varie specie di iris e crocus . L’ attenzione e l’ interesse per la coltura dei bulbi, si intensificò e di generazione in generazione, si espanse, tanto che il padre, in continuità con il nonno, dopo essersi dedicato a fiori e piante, incrementò la coltivazione dei bulbi .
SPECIALIZZAZIONE
IN SPECIE DI BULBI DA FIORE RARE E IL CROCUS SATIVUS
La famiglia si specializzò in specie rare tra cui Corona Imperiale, Colchico d’ autunno, Ixia ed altre varietà . Non più tardi di dieci anni fa, l’ Azienda nel frattempo cresciuta, acquistò un Crocus detto ” Sativus “. Non si sapeva molto su quel Crocus, tuttavia presto si ottennero maggiori ragguagli sulla specie . Dopo un esame scrupoloso, l’ interesse e la considerazione per quella specie di bulbo divenne talmente significativa che venne deciso di ingrandirne la produzione . Oggigiorno il Crocus rappresenta il prodotto più venduto tra tutti .
UN FORNITORE IMPORTANTE
DI BULBI DI CROCUS SATIVUS
Con il trascorrere degli anni, l’ Azienda è cresciuta in modo considerevole e attualmente viene percepita nel mercato come uno dei player principali, un importante fornitore di bulbi di Zafferano Crocus sativus . L’ Azienda, nella sua attuale veste organizzativa, vanta collaborazioni in essere con un grande numero di rinomati coltivatori specializzati in bulbi da fiore ed è in grado di commercializzare ed esportare i propri bulbi di zafferano biologico e i bulbi non biologici, a clienti di tutte le tipologie e geograficamente localizzati in numerosissimi paesi in tutto il globo . Grazie agli oltre 30 anni di know – how ed esperienza diretta nella coltivazione e nella produzione dello zafferano, l’ Azienda è in grado con sicurezza e alta professionalità di erogare alla propria clientela il miglior servizio informativo e la più qualificata assistenza nel creare e sviluppare la coltivazione dello zafferano .
TIPOLOGIA DI BULBI
DI ZAFFERANO CROCUS SATIVUS
L’ Azienda commercializza varie tipologie di Bulbi, sia biologici certificati, sia non biologici, di varie dimensioni . Seguono alcune foto :
INFORMAZIONI SU ZAFFERANO
BULBI, COLTIVAZIONE, UTILIZZI, PROPRIETÀ DELLA SPEZIA, CURIOSITÀ SULLO ZAFFERANO
COS’ È LO ZAFFERANO CROCUS SATIVUS ?
TUTTO QUELLO CHE C’ È DA SAPERE
Comunemente chiamiamo “ Zafferano ” la spezia che deriva dal Crocus Sativus Linnaeus . Tale specie di croco, appartiene alla famiglia delle Iridaceae, ed è conosciuta anche come “ croco zafferano ” e viene usualmente denominata come “ bulbo di zafferano ” oppure come “ cormo di zafferano ”.
CROCUS SATIVUS LINNAEUS
La specie Crocus Sativus Linnaeus è una pianta erbacea duratura la quale germoglia attraverso un bulbo globulare, mediante i quali nascono i bulbi figli che, i quali a loro volta, si moltiplicano mediante altri crochi generando altri bulbi . Il Crocus Sativus esibisce sottili foglie di un colore verde, fiori discretamente profumati di lavanda e con venature di viola, stami gialli, e tre extra lunghi ( 35 – 30 mm ) preziosi stigmi di un colore intenso rosso vivo che si estendono sui petali . Il vero zafferano è costituito da questi tre stigmi che si scorgono nella fioritura del croco . Questi stigmi essiccati ( o pistilli ), dopo essere stati essiccati, vengono impiegati per originare medicine, colorazioni ed aromi . Nel campo degli aromi e dei coloranti alimentari, sono palesemente conosciuti celebri come “ zafferano “, la regina delle spezie e la più costosa al mondo . L’ abbondanza e la qualità dell’ impegno profuso nella raccolta di questa reale spezia ne giustificano il suo iperbolico valore di mercato .
CROCUS SATIVUS
E ZAFFERANO DI QUALITÀ REALE
LO ZAFFERANO CROCUS SATIVUS
La spezia dello zafferano ha un distintivo e peculiare aroma dolce – amaro, che ricorda quello del miele e del fieno . Anche il gusto dello zafferano è similmente dolce – amaro ; va assaggiato per conoscerne in modo esatto il sapore, che alcuni affermano abbia sentore di “ funghi e fumo ”, altri asseriscono abbia il sapore “ del mare ”, e altri ancora gli attribuiscono un gusto “ metallico, con nuance di miele e un tenue profumo di conchiglie ”.
DI PIÙ SULLO ZAFFERANO
Leggendo questo post, scoprirete tanti segreti su questa magica spezia dalle straordinarie proprietà ed applicazioni, talmente speciale che le origini e le coltivazioni si fanno risalire a più di 4000 anni fa . Gli argomenti trattati includono interessanti informazioni sulla storia della spezia zafferano e sugli usi in epoche passate e nel presente . Inoltre andremo ad illustrare con dovizia di particolari anche la coltivazione dello zafferano e la cura del proprio vivaio .
I COMPONENTI
DELLA SPEZIA ZAFFERANO CROCUS SATIVUS
Quali i principi costituenti che rendono lo zafferano così speciale :
Tenendo in debita considerazione il folclore e la notorietà dello zafferano come erba medicinale / officinale nella cura di svariate malattie, la medicina moderna si è posta l’ obiettivo di penetrare il mistero che si cela dietro la pianta dello zafferano Crocus Sativus per esaminare le sue proprietà ed ottenere benefici attraverso le varie applicazioni da essa messe a disposizione al mondo medico . Come effetto, sono stati isolati oltre un centinaio di componenti chimici, fruibili per applicazioni mediche e commerciali .
I componenti basilari dello zafferano Crocus Sativus sono 3 : la crocina, responsabile della pigmentazione gialla peculiare degli stigmi ; la picrocrocina, che gli infonde il suo rugginoso sapore dolce – amaro ; ed infine il safranale, che conferisce la sua fragranza “ terrosa “ alla spezia zafferano Crocus Sativus .
Le sostanze chimiche rintracciate nello zafferano possono venire classificate in base alla loro volatilità ( tendenza delle sostanze liquide oppure solide a passare allo stato di vapore ), o all’ assenza della stessa . I principali composti chimici non volatili comprendono : α-crocina, i carotenoidi, che includono il licopene, la crocetina e la picrocrocina, la zeaxantina, l’ alpha carotene e i beta caroteni . I componenti volatili fondamentali includono : il terpene, l’ alcol terpenico e gli esteri terpenici . Anche il safranale è un significativo composto volatile che si forma a partire dalla picrocrocina, come conseguenza dell’ interazione con enzimi e calore durante il processo di essiccazione .
La crocina e la picrocrocina sono fortemente sensibili all’ aria e alla luce ( fotosensibili ) . Questo ci chiarisce perché lo zafferano, debba necessariamente essere conservato in contenitori a chiusura ermetica e riposto in un luogo fresco e al riparo dalla luce quando non si utilizza . L’ esposizione dello zafferano all’ ossigeno O2 e alla luce solare, comporta un fenomeno di ossidazione ( sottrazione di elettroni da parte di un elemento chimico ), che riduce in modo consistente le proprietà dei componenti crocina e picrocrocina, riducendo così la qualità stessa dello zafferano .
Lo zafferano Crocus Sativus presenta anche delle proprietà antiossidanti, qualità già identificate tuttavia oggetto di ulteriori studi e sperimentazioni per essere adottate in farmaci atti a combattere il cancro, fenomeni depressivi e malattie neuro vegetative . La natura anti infiammatoria dello zafferano è nota ed è attribuita ai componenti ricavati dai petali del croco : tannini, flavonoidi e antocianine . Più nello specifico, i flavonoidi includono l’ esperidina, rutina, quercetina, luteolina e bioflavonoidi .
Per gli amanti dello zafferano, le modificazioni chimiche che occorrono mentre lo si utilizza possono apparire “ arabo “, tuttavia la cosa importante è che essi siano consapevoli per esperienza vissuta che lo zafferano può continuare a far loro sperimentare quel sentimento soave e leggero che lascia ben sperare per il futuro .
LA COLTIVAZIONE
DELLO ZAFFERANO CROCUS SATIVUS, DALLA SEMINA ALLA RACCOLTA
In questo capitolo affronteremo la coltivazione dello zafferano : lo zafferano si raccoglie dai fiori di Crocus sativus ( Iridaceae ), nel linguaggio corrente noti come bulbi di zafferano . Lo zafferano si propaga da bulbi chiamati “ cormi ”. Il fenomeno consiste nel fatto che ogni cormo formerà nuovi bulbi, ed in questo modo, la pianta si riproduce e cresce . I fiori dello zafferano si schiudono in autunno e vengono raccolti i pistilli rossi, universalmente conosciuti come “ pistilli di zafferano “, da cui la spezia viene estratta . Ogni bocciolo ( o bottone fiorale ) produce tre stigmi, i quali vengono colti dalla pianta a mano e con attenzione. Bisogna effettuare la raccolta dei fiori entro mezzogiorno, poiché tendono ad appassire facilmente. Questo metodo di raccolta è noioso e richiede molta attenzione. Questo procedimento ci illumina anche sul perché lo zafferano è divenuto così prezioso da guadagnarsi la qualifica di “ oro rosso ”.
Il croco Crocus Sativus viene coltivato principalmente in Paesi come lran, Afghanistan, India, Italia, Francia, Pennsylvania, Nuova Zelanda, Spagna, Grecia, Portogallo e Marocco, Turchia e anche in alcune zone della Cina . Poiché la coltivazione della spezia dello zafferano si è diffusa in differenti parti del mondo, le tecniche utilizzate per l’ impianto possono mutare, in funzione del clima, e della tipologia di suolo, influenzando la profondità dell’ impianto nonché la distanza fra i bulbi .
IL TERRENO ADATTO
I bulbi di zafferano Crocus sativus si riescono ad adattare alle caratteristiche del terreno ospitante e tessitura in cui sono piantati ed in profondità . I bulbi crescono in modo corretto in terreni aridi ( aridità ) o semi aridi e si adattano adeguatamente al suolo calcareo ( calcare ), e all’ argilla neutra con pH compreso tra da 6 – 8 . Crescono correttamente anche in suoli sedimentosi ( sedimento ), sabbiosi, arricchiti con sostanze organiche e suoli ferruginosi ( ferrallitico ) . In Nuova Zelanda i bulbi attecchiscono e prosperano su suolo sabbioso, argilloso . Ciò che è vitale e saliente è che il suolo possa consentire alle radici del bulbo di penetrare in profondità e che il terreno sia sufficientemente drenato per ovviare al fenomeno di ristagno dell’ acqua con conseguente rischio per i bulbi di marcire, degradarsi o infettarsi .
IL CLIMA IDEALE
Per coltivare lo zafferano Crocus Sativus , è richiesta un’ esplicita e specifica climatologia estiva ed invernale, caratterizzata da temperature non superiori ai 35 ° C – 40 ° C in estate, e non inferiori a circa -15 ° C -20 ° C nei mesi invernali . Pertanto, lo zafferano si può coltivare in presenza di tipologie di clima secco, moderato – continentale, mentre non è possibile la coltivazione in tipi di clima tropicale oppure polare .
Essendo il Crocus sativus una pianta bulbosa ( bulbo ) che tollera bene il calore, non saranno affatto un problema estati calde e secche . Tuttavia, temperature invernali rigide ed estreme, potrebbero determinare un congelamento ( solidificazione ) delle foglie a secco, dunque una riduzione dello sviluppo dei bulbi, con conseguente limitazione della fioritura ( antesi ) e come risultato finale si avrebbe una diminuzione dello zafferano prodotto .
Quando le temperature rigide e il gelo estremo paventano di attaccare la coltivazione di zafferano, è appropriato e preferibile rivestire le piante con tessuto di fibra ( fibra tessile ) o paglia al fine di ripararle, fino al momento in cui il gelo cessa ( agricoltura ) . Nel perdurare dell’ asciutto nelle condizioni climatiche in primavera, diventa sostanziale irrigare . Il periodo quando le piogge sono copiose è considerato favorevole per il corretto sviluppo dei bulbi, poiché questo comporterà una più ragguardevole ed intensa produzione di fiori e cormi ( che sono i bulbi delle figlie ).
LA SEMINA DEL CROCUS SATIVUS
Come piantare i bulbi di zafferano Crocus Sativus in modo manuale o meccanizzato
Quando si inizia a piantare i bulbi di zafferano per la prima volta, è preferibile scegliere, se disponibile, un appezzamento agricolo di terreno vergine, ove, cioè, nessun bulbo di zafferano o tubero sia stato prima piantato ( in alternativa, qualora lo fosse stato, auspicabile siano trascorsi almeno dieci anni ). Prima della semina, è raccomandabile arare l’ appezzamento di terreno ad una profondità compresa tra i 20 e i 50 centimetri, per conservare i letti di semina ben areati e liberi, aggregando dei fertilizzanti organici ( concimi ) durante il procedimento meccanico ( lista fertilizzanti ) . Questa preparazione di presemina , si attua in funzione del tipo di suolo, come nel caso della Spagna dove questa procedura si rende necessaria . Comunque, nella coltivazione della pianta dello zafferano, la semina su letti sollevati dei bulbi è ideale per assicurare una perfetta irrigazione e drenaggio . L’ irroramento deve essere minimo una volta che le foglie sui bulbi sono spuntate . La semina viene condotta nel mese di agosto e di settembre ( nell’ emisfero settentrionale nei mesi di Maggio e Giugno), sia in modo manuale, sia con l’ ausilio di macchine, e il raccolto viene espletato dalla fine di ottobre fino a metà novembre, in un intervallo di tempo di circa otto settimane posteriormente alla semina . Siccome i croci sono piante che amano particolarmente il sole, è bene che siano piantati in terreni agricoli aperti ed asciutti evitando zone all’ ombra .
Abitualmente, i bulbi di zafferano Crocus Sativus vengono interrati a una profondità di circa 7 – 15 centimetri . Se vengono piantati più in profondità, si moltiplicano meno, il raccolto sarà meno abbondante , tuttavia la qualità dei fiori prodotti sarà di qualità superiore . Quando si mettono a dimora i bulbi di zafferano, ci si avvale del “ sistema a file ”. Ogni fila, dovrebbe trovarsi idealmente a 15 – 20 centimetri l’ una dall’ altra . Si procede a scavare le buche nella prima fila e a riempirne ognuna di esse con un bulbo . Mentre si scava nella seconda fila, si utilizza la terra che si solleva per coprire i bulbi interrati nella prima fila, e così a seguire . Essenziale mantenere le file alte per il naturale drenaggio e la aerazione / ventilazione ( fisica tecnica ) . Per ricapitolare, si forma un blocco di file e si lascia lo spazio bastevole per un piccolo sentiero dove sia possibile camminare tra i vari blocchi, cosicché sia agevole spostarsi lungo la distesa di piante di croco mentre si lavora per divellere le erbacce, innaffiare e poi raccogliere .
ISTRUZIONI
PER PIANTARE BULBI DI ZAFFERANO – SISTEMA DI SEMENZAIO –
SPAZIATURA DEL CROCUS SATIVUS
La spaziatura fra i bulbi di zafferano Crocus Sativus scaturisce in larga misura dalle dimensioni del bulbo stesso . Ad esempio in Italia nella coltivazione dello zafferano, gli agricoltori sono soliti piantare i bulbi ad una distanza di 2 – 3 centimetri e ad una profondità di circa 10 – 15 centimetri, un procedimento tecnico che garantisce loro una raccolta più generosa sia di fiori che di bulbi figli . In Grecia, invece i contadini di norma tendono a mantenere una distanza di almeno 25 centimetri tra ogni fila e 12 centimetri di distanza tra i bulbi, sotterrati a circa 15 cm di profondità . In Spagna le file sono poste ad una distanza di 3 centimetri mentre i bulbi a cm 6 . In India l’ interstizio tra le file è centimetri 15 – 20 centimetri, mentre quella tra i bulbi di cm 7,5 – 10 .
La spaziatura tra i bulbi dipenderà anche da quanto spesso si intende intervenire rispetto al dissotterramento dei bulbi stessi . Il disseppellimento consiste nella estrazione completa dei bulbi dalla terra per disgiungere i bulbi madre dai bulbi figli che si sono originati e per custodirli e preservarli in attesa della successiva stagione di semina . Il dissotterramento ogni 2 anni ( biennale ) richiede di configurare una spaziatura tra i bulbi compresa tra i 5 e i 10 centimetri ; nel caso di interventi meno ravvicinati ossia dissotterramento per un periodo più lungo, si calcolano 10 – 20 centimetri .
PESTICIDI
Mentre è in essere la coltivazione dello zafferano Crocus Sativus, è opportuno prendere appropriate misure protettive contro roditori, conigli e uccelli . È pertinente inoltre neutralizzare gli inconvenienti legati al marciume dei bulbi, nonché alla ruggine delle piante oppure ad altri elementi patogeni di arrecare danni alle piante di croco del nostro zafferano .
DISSOTTERRAMENTO DEL CROCUS SATIVUS
I bulbi di zafferano Crocus Sativus persistono nell’ essere idonei alla coltivazione per quattro anni, successivamente, al quarto anno, vanno disseppelliti . In Italia e in Spagna il dissotterramento viene effettuato tra giugno e luglio ; in Grecia realizzato tra maggio e giugno . Quando si verifica che le foglie dello zafferano appassiscono diventando marroni, i bulbi diventano dormienti e pertanto pronti per essere estratti dal terreno .
I campi vengono pertanto rovesciati utilizzando una zappa o in alternativa un aratro meccanico e i bulbi possono essere raccolti a mano . I bulbi vengono in seguito ripuliti da malerbe o erbacce infestanti e dai bulbi inadoperabili o deteriorati, e i nuovi materiali confacenti per la semina vengono classificati sulla base delle loro dimensioni . I bulbi non possono restare esposti al sole per più di due ore . Poi i bulbi una volta raggruppati devono essere immagazzinati in un posto al riparo dalla luce del sole, un luogo asciutto tuttavia ben ventilato, sino alla successiva stagione di semina .
LA DISERBATURA DELLO ZAFFERANO CROCUS SATIVUS
Per estirpare le erbacce è necessario ricorrere al fastidioso metodo manuale, in modo particolare nel caso di erbacce radicate in profondità nel terreno . La diserbatura tramite l’ ausilio di mezzi meccanici può essere adottata e sfruttata anche nella coltivazione dello zafferano Crocus Sativus, tuttavia ci si espone al rischio di deteriorare i bulbi di zafferano che si vorrebbe invece preservare intatti . Così, sono numerosi gli agricoltori che prediligono avvalersi ancora del metodo tradizionale manuale . Più duraturo è il periodo in cui le erbacce stazionano nel terreno dove stanno prosperando le piante di zafferano, più arduo sarà toglierle, pertanto è preferibile occuparsene il prima possibile . Quando le foglie della pianta di zafferano saranno appassite, tuttavia non è sopraggiunto ancora tempo per la fase di dissotterramento, tale momento sarà propizio per rimuovere le foglie marroni, ed isolare più facilmente le erbacce . (vedi anche diserbo )
LA RACCOLTA DELLO ZAFFERANO CROCUS SATIVUS
Verso la metà di Ottobre, i fiori della pianta di zafferano Crocus Sativus si accingono a sbocciare e il processo di fioritura richiede circa tre settimane . Segue un periodo di vigorosa fioritura, denominato ” I giorni della copertura “, che perdura per un lasso di tempo che va dai due ai sei giorni . I fiori che appariranno durante la notte dovranno essere raccolti all’ alba del giorno dopo, fino a non oltre le 12:00 ( mezzogiorno ), per scongiurare l’ eventualità che i petali si affloscino . La cosa migliore è raccogliere i fiori ancora chiusi o ” dormienti ” per garantirsi i pistilli di zafferano della più alta qualità .
SFIORITURA
Dopo essere stati raccolti, i fiori vengono trasportati nell’ area dedicata alla “ sfioritura ”, dove gli stimmi o pistilli vengono opportunamente disgiunti a mano con molta attenzione e cura . Le componenti bianche e gialle dello stigma non vengono tolte, ma solamente quelle rosse .
ESSICCAZIONE DEL CROCUS SATIVUS
Immediatamente dopo la fase di sfioritura, si può procedere all’ essiccazione, indicata anche come tostatura, la quale viene compiuta giornalmente fintanto ché i pistilli Crocus Sativus, anche gli ultimi, non saranno secchi . Siccome gli stigmi raccolti sono oltre misura umidi, vengono essiccati tramite la tostatura ad una temperatura di non oltre 60 °C . Si deve prestare molta prudenza affinché i pistilli non siano esposti eccessivamente al calore e non cuociano troppo .
Perciò la figura del “ tostatore ” ( la persona a cui è assegnato tale mansione ) ricopre un ruolo delicato e cruciale nella produzione dello zafferano di primaria qualità . Dopo il processo di tostatura, i pistilli saranno caratterizzati da un apprezzabilmente ridotto peso e dimensione, fino all’ 80 % inferiore rispetto a quelli in origine . In linea di massima occorrono cinque chili ( Kg. ) di stigmi freschi per poter ricavare un solo chilo ( Kg. ) di pistilli secchi, di un intenso e vivace colore rosso . Gli stigmi si possono essiccare anche su dei carboni ardenti oppure in un forno predisposto . L’ operazione può essere condotta spargendo i pistilli freschi su una rete di tipo metallico rivestita con della carta speciale da forno e mettendo tutto al centro del forno . Si deve poi impostare il termostato su 90 °C e osservare con attenzione i pistilli per i successivi 10 – 20 minuti, fino a quando non saranno adeguatamente secchi e disidratati da staccarsi .
Per l’ essiccazione di cospicue quantità di zafferano Crocus Sativus, i pistilli verranno riposti in una stanza dedicata, speciale, climatizzata ad una temperatura di 30 °C – 35 °C per una durata di 10 – 12 ore . Un procedimento più evoluto consiste nell’ utilizzare un disidratatore, impostato su una temperatura di 49 °C, per circa 3 ore . Sembrerebbe che il tempo occorrente sia soggetto alla quantità di pistilli che si debbano essiccare . L’ aspetto rilevante consiste nel fatto che i pistilli non vengano essiccati eccessivamente, poiché questo implicherebbe un mutamento e un degrado della qualità e di conseguenza del prezzo finale dei pistilli di zafferano che si andrebbero a commercializzare .
CONSERVAZIONE
Quando i pistilli saranno essiccati, assumeranno un vivido intenso colore rosso, che tenderà a sfumare verso l’ arancione scuro in prossimità delle punte . Successivamente, si procede a raffreddare i pistilli e ad avvolgerli in un tessuto oppure dentro alcuni fogli di alluminio ; il tutto andrà riposto in barattoli dotati di una chiusura ermetica, lasciandoli coperti e conservati in un luogo in disparte per almeno 1 mese ( trenta giorni ) prima che i pistilli possano essere pronti per l’ uso . I pistilli così conservati, potrebbero restare in quell’ angolo appartato per un lungo periodo di tempo ( anche un anno ) e mantenere le caratteristiche organolettiche originali per insaporire i cibi e le pietanze .
CICLO VEGETALE NELLA COLTIVAZIONE DELLO ZAFFERANO CROCUS SATIVUS
I bulbi di zafferano Crocus Sativus durante il processo di produzione, passano attraverso delle fasi attive, altre transitorie e altre dormienti . ll periodo attivo prende inizio quando vengono i bulbi vengono impiantati e crescono le radici, poi sviluppano i germogli, le foglie e i fiori . Il periodo transitorio si manifesta allorquando i bulbi divengono bulbi madri e originano nuovi bulbi, oppure dei bulbi figli . Il periodo dormiente si manifesta quando i bulbi raggiunta la fase di maturità non generano più bulbi . Il periodo dormiente è contraddistinto dalla presenza di foglie appassite e da radici prosciugate ed inaridite . Per poter ridivenire produttivi, i bulbi della pianta di zafferano andrebbero spostati dal terreno e messi a riposo per un certo lasso di tempo prima di poter essere ripiantati nuovamente .
Per quanto concerne l’ area di semina, sarebbe cosa ideale lasciar “ riposare ” il campo di zafferano Crocus Sativus per un numero di anni pari a dieci – dodici, dopo che un ciclo di coltivazione completo abbia raggiunto compimento e sfruttato al massimo le potenzialità dell’ appezzamento, affinché il terreno riesca a recuperare le sue proprietà e ritornare di nuovo fertile . Dunque, per iniziare un nuovo ciclo di lavorazione nel contempo è opportuno trasferirsi su un campo vergine . Questo assicurerà al coltivatore una piantagione resistente e florida, in grado di offrire una buona produzione di zafferano per un altro periodo .
I BULBI
DI ZAFFERANO CROCUS SATIVUS E LE DIVERSE DIMENSIONI
MISURA DEI BULBI DI ZAFFERANO
I bulbi di zafferano Crocus Sativus vengono catalogati e classificati in base alle loro dimensioni . A quanto sembra, la produzione della spezia dipende dalle dimensioni del bulbo . Uno studio universitario condotto da un’ Università in Turchia è giunto alla conclusione, che più sono grandi le dimensioni dei bulbi madri, più i bulbi figli saranno produttivi, con una più nutrita e lauta produzione di fiori e dunque di stigmi . Il suddetto studio ha anche documentato e avvalorato, che la rigenerazione dei bulbi di zafferano, si riduce in modo sostanziale col il trascorrere degli anni . Per agricoltori che abbiano come obiettivo una coltivazione dello zafferano di lungo periodo ( pluriennale ), lo studio effettuato suggerisce di impiantare i bulbi di zafferano più piccoli in campi vergini, affinché essi possano accrescere le loro dimensioni .
STANDARDIZZAZIONE
DELLO ZAFFERANO CROCUS SATIVUS
IL CONTROLLO QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE NELLA PRODUZIONE DEL ZAFFERANO
La produzione della spezia dello Zafferano Crocus Sativus, comporta un lungo e faticoso lavoro in rapporto alla esigua quantità di prodotto che ne deriva, pertanto l’ industria dello zafferano è spesso un contesto al centro di frodi . Si verificavano numerosi tentativi di raggiro, pertanto si rese necessario procedere all’ emanazione del Codice Safranschou, il quale puniva con ammende, incarcerazioni fino ad arrivare ad esecuzioni, i falsari . Ma, con il trascorrere del tempo, fu sdoganato un atteggiamento più tollerante e purtroppo i raggiri ripresero . Gli stimmi di zafferano pregiato coupé si possono mescolare i a pistilli di inferiore qualità o persino a filamenti di piante differenti dallo zafferano . La polvere di zafferano ottenuta dalla triturazione o polverizzazione degli stimmi, può essere facilmente mescolata ad altre spezie di colore similare tra cui la curcuma . Queste azioni illegali arrecano un danno innanzitutto ai consumatori / acquirenti ma anche all’ l’industria dello zafferano nel suo complesso .
Grazie all’ ISO ( International Organization for Standardization – Organizzazione Internazionale per la Normazione Moderna ), sono state adottate misure di sicurezza atte a contrastare i raggiri e a regolamentare il settore . L’ ISO ha istituito un sistema di classificazione uniforme che si applica sia nel caso dei filamenti, sia nel caso della polvere di zafferano . La norma ISO / TS 3632, appositamente creata per l’ industria e il commercio dello zafferano, fu emanata nel 1980, successivamente modificata con regolarità, sino ad approdare all’ ultima versione, datata 2011 . La norma in questione accerta l’ autenticità, la genuinità e il rispetto della qualità dichiarata del prodotto zafferano e affini, in base a numerose categorie, verifica le etichette e anche le confezioni . Il prezzo che ne consegue / prezzo di mercato del prodotto considerato discende ed è conseguenza dei risultati di queste verifiche .
Come i campioni delle varie tipologie di Zafferano Crocus Sativus vengono classificati, dipende dagli standard di laboratorio definiti per il colore, per il sapore ( gusto ) e l’ aroma dello zafferano ed assunti come standard di riferimento ; questo si traduce nel testare in Laboratorio i vari componenti principali della spezia, le sostanze chimiche come la crocina, la picrocrocina e il safranale, mediante l’ ausilio di strumenti analitici di controllo tra i quali citiamo quelli appartenenti alla Spettrofotoscopia ; esempio Spettrofotometro IR ( Spettroscopia ad Infrarossi ), UV ( Spettroscopia ultravioletta visibile ), oppure tecniche cromatografiche , HPLC ( Cromatografia Liquida ad alta prestazione ) o Gascromatografo ( Gascromatografia ).La qualità dei campioni deve superare almeno un certo livello e standard qualitativi per poter rientrare anche solo nell’ ultima categoria prevista . La crocina, in modo particolare, rappresenta il componente da analizzare prima di tutti, poiché gli altri componenti vengono influenzati dalla crocina nella loro determinazione . I pistilli e le polveri di zafferano che vengono decretate autentiche vengono classificate tra la I e la IV categoria, la I categoria a indicare la migliore qualità mentre salendo il numero a denotare una qualità inferiore, con la IV ad indicare il Zafferano della più scarsa qualità . Quello che seguirà rappresenta la scala di classificazione specifica per l’ assorbimento della crocina :
Categoria I : > 190
Categoria II : > 150
Categoria III: > 110
Categoria IV : < 110
Ogni paese può presentare rispetto alla normazione differenti : in Spagna per esempio, lo zafferano Crocus Sativus si classifica in modo diverso, non attraverso la ISO 3632 . La scala di misura utilizzata è la medesima, tuttavia i nomi delle varie categorie sono differenti :
Coupé : > 190
La Mancha : 180 – 190
Rio : 150 – 180
Standard : 110 – 150
Sierra : < 110 Lo zafferano di origine Iran, ossia lo zafferano iraniano viene considerato quello con migliori caratteristiche, frutto del clima molto favorevole in cui le piante di croco possono crescere e grazie alla tecnologia particolarmente avanzata impiegata nel processo di essiccazione . I commercianti iraniani conoscono una sola categoria di zafferano : il Sargol , famoso anche la località Sargol ove si coltiva lo zafferano . Comunque, nonostante le scale siano diverse, hanno il medesimo significato : più alta è la cifra, più alto sarà l’ assorbimento della luce, pertanto più alto sarà il contenuto di crocina e come conseguenza sarà più intenso il colore e più concentrato il principio attivo in esso contenuto . In sintesi, più alta la qualità complessiva dello zafferano .
BREVI CENNI
SULLA STORIA DELLO ZAFFERANO
ETIMOLOGIA
Riuscire ad individuare il punto nella storia in cui la coltivazione della spezia dello zafferano Crocus Sativus ebbe origine, non è facile, così come è difficile risalire a quale era originariamente il nome della spezia che ha il maggior costo al mondo . È possibile rintracciare elementi storici e l’ esistenza di una parola persiana, “ zarparān “ (il cui significato è ‘ che ha stigmi d’ oro ‘), da cui si riteneva fosse derivato il vocabolo arabo za’farān, e l’ aggettivo di provenienza araba asfar ( che invece significa ‘ giallo ‘); c’è anche molta somiglianza con la parola persiana za’ferân , che fece nascere la parola francese safran, da cui ebbe derivazione la parola latina safranum . Per concludere con l’ analisi etimologica, la parola inglese saffron proviene dal latino safranum, che originò la parola spagnola azafrán e il vocabolo italiano zafferano ( ambedue indicanti la spezia ). I termini per indicare lo ‘ zafferano ‘ in varie lingue : azafrán ( galiziano ), azupiranu ( accadico ), azafrai ( basco ), shafran ( russo ), saffran ( tedesco ), szafran ( polacco ), hong hua ( Cina ), kesar o zafran ( India ), zaferen ( turco ), sáfrány ( ungherese ), saframi ( finlandese ), safranu ( rumeno ), safrána ( lettone ), safárum ( malese ), kurkum ( farsi ), khekhrum ( armeno ), safrà ( catalano ). Dalla somiglianza che si riesce a cogliere fra i termini nelle varie lingue, si attesta e si evince il lungo viaggio globale che la spezia più famosa al mondo ha percorso nel tempo e nello spazio .
STORIA DEGLI USI DELLO ZAFFERANO
Sono trascorsi numerosissimi anni dalla nascita dello zafferano Crocus Sativus e come per l’ origine del nome, ci sono solamente alcune vaghe idee o supposizioni del luogo ove lo zafferano venne coltivato per la prima volta . A che periodo storico risale il momento in cui l’ uomo iniziò a sentirsi affascinato ed attratto dallo zafferano e quali furono i paesi che per primi lo hanno utilizzato e in che modo ?
Le prime indicazioni del fatto che popolazioni stanziali del Mediterraneo Orientale già coltivavano lo zafferano attorno al 2300 a. C. , è tramite il fattone della corte del Re Sargon di Accadia ( impero di Akkad ), un sovrano dell’ impero accadico, proveniente da Azupiranu, città i cui ritrovamenti e scritti di storia antica, si riferiscono ad essa come “ Città dello Zafferano “. È palese che una tale denominazione, sia collegata al fatto che in questa cittadina ricca di folclore e pittoresca, veniva coltivato il croco di zafferano attraverso produzioni estese o largamente diffuse su vasta scala oppure che, a quel tempo, la coltivazione della spezia dello zafferano fosse concentrata in quell’ area geografica .
Vi è un affresco molto celebre raffigurante dei raccoglitori di zafferano denominato “ Pitture murali “ che gli esperti fanno risalire al 1600 a. C. e ritrovato a Cnosso, ( Creta Grecia ), e un’ altra opera del 1500 a. C. fu scoperta sull’ isola di Santorini ( Grecia ), le quali ritraggono rispettivamente l ‘intero procedimento di raccolta dello zafferano con la collegata offerta finale durante un rito cerimoniale, e candide fanciulle e scimmie nell’ atteggiamento e nel gesto di staccare i filamenti di zafferano . A Tebe, in Egitto, è conservato un papiro medico datato 1600 a. C., rinvenuto in una tomba, il quale allude e sottende alle funzioni medicinali e curative dello zafferano . Questi documenti e dipinti rappresentano prove tangibili che la scienza e la cultura dello zafferano erano diffuse anche nei tempi più antichi . Gli studi condotti nell’ epoca attuale su tali pitture stabiliscono con ragionevole certezza che questi dipinti intendevano enfatizzare le molteplici proprietà curative del croco dello zafferano se paragonate a quelle di altre piante officinali .
A quell’ epoca, lo zafferano era prerogativa e un lusso riservato alla sola nobiltà . I regnanti, le regine e i Re, i religiosi e i faraoni , i nobili, indossavano profumi all’ aroma di zafferano, vestivano lunghi abiti al color zafferano, si cibavano di alimenti e cibarie e animavano bevande con questa spezia. Erano soliti anche immergersi in vasche ricolme d’ acqua e zafferano per sanare ferite o come anticipazione ad un incontro amoroso ; oppure si coricavano in letti comodi e disseminati di pistilli di zafferano e invocavano i loro dei pregando e portando in offerta la spezia preziosa .
La letteratura moderna mondiale si riferisce spesso al grande apprezzamento che le popolazioni antiche nutrivano verso lo zafferano ( vedi la storia di Smilax e Krokos nella mitologia classica ). Il krakom è il croco, a cui ci si riferisce nella Bibbia, nel Cantico dei cantici di Salomone . Del krokus si parla negli testi di parecchi autori nel mondo greco, come Sofocle, Ippocrate, ed Omero, come anche Virgilio e Ovidio, e numerosi altri poeti romani, elevarono lo zafferano a soggetto poetico . Il celebre poeta iraniano Ferdowsi ( Firdusi ) era solito richiamare nelle sue poesie, all’ utilizzo della spezia dello zafferano per celebrare i trionfi . Il noto poeta del Kasmir Mohammed Yysuf Teng osservò che, in passato, il coltivare lo zafferano era stata citata a lungo nelle epiche ( narrazione poetica di gesta eroiche, poema epico ) del tantrismo indù ( Tantra testi induisti ).
Il commercio dello zafferano Crocus Sativus, era molto considerato e divenne anche fortemente redditizio, procurando incassi di grandi quantità di oro . Gli antichi commercianti di zafferano erano noti come ‘ mercanti di zafferano ‘. Arabi, Egiziani, Romani, Asiatici, Europei tutti si dedicavano al commercio dello zafferano, e la spezia più costosa al mondo, poté diffondersi ampiamente su ampia scala in quei periodi : tramite il commercio ed anche con il contrabbando .
Nel corso del 14 ° secolo, al tempo dell’ epidemia della Morte nera in Europa (anche indicata come “ Peste bubbonica “), lo zafferano rivestì un ruolo cardine nell’ ambito e nella storia del commercio . Il bisogno e l’ impellenza di guadagnarsi questo ingrediente per la cura e per rimedi medici causò l’ inizio di attività di importazione dall’ estero della spezia ed inesorabili o ineludibili azioni di pirateria per impossessarsi dei preziosi carichi . Un tentativo di sottrarre un carico di zafferano andò in fumo, quando una grossa partita di croco in viaggio verso Basilea fu bloccata, e solo dopo una estenuante battaglia durata oltre tre mesi si riuscì a recupero il carico . Nel periodo contemporaneo la storia serba memoria di questa vicenda attraverso la “ Guerra dello Zafferano “ ( Zafferano nell’ antichità ), che fece clamore ed ebbe come effetto positivo, quello di decretare Basilea come fulcro e punto di avvio della coltivazione del croco dello zafferano in Europa .
Con la progressiva espansione del commercio della spezia dello zafferano, fu necessario istituire alcune regole e principi per disciplinare ed assicurare imparzialità ed obbiettività dei prezzi di mercato e l’ ottemperanza della purezza del contenuto dei pacco di spezia che venivano commercializzati . Per questo motivo, al fine di disciplinare il commercio, venne stilato il codice Safranschou, il quale contemplava che la frode era punibile con pesanti sanzioni, tra cui l’ imprigionamento fino alla sentenza di morte sul rogo .
Dando uno sguardo alla narrazione degli eventi nell’ antichità, appare evidente che, in quell’ epoca, la spezia dello zafferano veniva ricercata innanzitutto per i poteri magici e miracolosi di guarigione che la spezia era in grado di svolgere su una gamma ampia di malanni . Si sono raccolte testimonianze in numerose nazioni dell’ utilizzo dello zafferano nella medicina tradizionale dell’ epoca, poiché il zafferano possiede proprietà calmanti ( ansiolitico ), e può essere usato nella cura di semplici malesseri , situazioni di sofferenza e disturbi di bambini, neonati, ma anche adolescenti, adulti, anziani di seria entità . Crocologia, libro sullo zafferano anno 1671 .
In India, la spezia dello zafferano viene impiegato prevalentemente nella medicina ayurvedica . In Medio Oriente, la spezia risulta nell’ elenco del dizionario di botanica ( glossario botanico ) del XII ° secolo che fu rinvenuto nella Biblioteca di Assurbanipal catalogato come voce fra i medicinali ( farmaco ) . In Germania, il libro “ Crocologia “, tratta la spezia dello zafferano e delle sue proprietà medicinali, e venne pubblicato nel 1670 . L’ Erbario Completo di Herbal Nicholas Culpeper, a Londra descrive le proprietà medicamentose dello zafferano attraverso un paragrafo piuttosto singolare .
LA SPEZIA
ZAFFERANO IN CUCINA
In virtù del gusto e dell’ aroma rinomati ovunque, la spezia dello zafferano Crocus Sativus occuperà sempre un posto privilegiato in cucina, come alimento di base, e sarà sempre presente nella dispensa di quasi ogni cucina nel mondo . Viene spesso spinto in fondo alla dispensa per prolungarne la vita e conservarlo lontano dalla luce del sole . Lo zafferano comprende svariati elementi chimici essenziali tra i quali citiamo la crocina (che gli conferisce il classico colore giallo – uovo), la picrocrocina ( che gli dona un gusto speziato, spezie ) e il safranale ( che gli trasmette un’ aroma simili a quelli del fieno ). Questi tre composti chimici partecipano ad attribuire allo zafferano le i connotati di un condimento esotico che si amalgama bene con erbe e spezie differenti e che fa divenire ogni piatto una autentica delizia per papille gustative ( linguali ) di buongustai e commensali .
Lo zafferano Crocus Sativus come sappiamo viene ottenuto dai fiori del croco, e infonde un sapore ed un odore amabilmente forte e dolce, tanto che un pizzico di zafferano è sufficiente a rendere un piatto speciale . Lo zafferano è realmente prezioso : infatti è classificato, come una tra le spezie al mondo più costose . Sono necessari circa 200 fiori di zafferano oppure 600 stimmi ( pistilli ) per ottenere 1 grammo di spezia e all’ incirca 150.000 fiori oppure 450.000 stimmi per ottenere 1 chilo di spezia . La raccolta dei pistilli di zafferano comporta un enorme impiego di tempo e di attenzione, rappresenta un lavoro estremamente meticoloso, poiché il più delle volte anche su estensioni e appezzamenti importanti l’ attività è condotta ancora a mano . È chiaro che lo zafferano come spezia ha nella pratica un valore quasi inestimabile, tuttavia alla luce del fatto che un solo pizzico di polvere di spezia di zafferano coupé oppure 3 pistilli di zafferano sono bastevoli, attraverso un uso attento, il denaro speso può essere del tutto giustificato .
Per riuscire ad estrarre il sapore e il colorante giallo naturale dallo zafferano Crocus Sativus, è adeguato mettere una quantità di pistilli attraverso un cucchiaino in 3 cucchiaini di liquido ad una adeguata temperatura ( caldo ma non bollente ), sia quest’ ultimo acqua, olio, latte, brodo o alcool ( alcoli ), lasciare riposare per un lasso di tempo che va da 2 ore a tutta una notte, o 24 ore per sfruttare al massimo l’ estrazione dei composti chimici a favore del liquido estraente ( estrazione chimica ) .
Questo rappresenta un procedimento veramente ideale per potersi assicurare la migliore qualità dell’ essenza di zafferano . Per preparare più velocemente l’ estratto, è possibile versare un cucchiaino di pistilli in 5 cucchiaini di liquido in infusione per circa 20 minuti ; dopo di ciò si può pestare i pistilli sino all’ ottenimento di una crema, o in alternativa si può ricavare un condimento in polvere da utilizzare per condire i piatti . Basta buttare un certo numero di pistilli a riscaldare a fuoco lento in una pentola pesante . Si tostano leggermente, prestando attenzione a non bruciare i pistilli, poi vanno macinali sino a che sono ridotti in polvere . Di norma, come proporzioni per mezzo cucchiaino di polvere di zafferano Crocus Sativus ci va un cucchiaino di pistilli corrispondente a circa 8 pistilli .
Nelle località in cui vengono coltivati i croci di zafferano Crocus Sativus per consumo locale oppure per produzioni commerciali, le pietanze a base di zafferano primeggiano sulla scena internazionale e sono servite sulle tavole più eleganti e raffinate . La spezia dello zafferano trova adeguato abbinamento con il cardamomo, la vaniglia ( Vanilla Planifolia ) , e la cannella ( Cinnamomum Verum ), ma anche con pasta, formaggi, dolci, senza escludere piatti di pesce e altri cibi sempre di mare, oppure di carne come nel caso del pollo ( Gallus Gallus Domesticus ) o dell’ agnello ( ovina ) e il sodalizio è vincente anche con salse a base di pomodoro .
Pare che il riso allo zafferano ( in Italia ” Risotto alla Milanese ” ) figura come un piatto tra quelli tipici e popolari in molti paesi . Lo zafferano Crocus Sativus non è impiegato esclusivamente per insaporire in cucina le portate principali, tuttavia anche per speziare dessert e bevande . È dunque un ingrediente poliedrico e versatile .
Le piante di croco, in Asia Centrale sono solite essere piantate nei giardini domestici per essere usato in cucina . Tuttavia è nel territorio del Kashmir, India, dove la spezia dello zafferano migliore viene coltivata in agricoltura estensiva su larga scala per servire la distribuzione commerciale . Nella cucina tradizionale indiana lo zafferano viene utilizzato in vari modi : in primo luogo come ingrediente in miscele di varie spezie come il garam masala ; oppure in piatti che hanno come base il riso ; in piatti di carne tra cui il biryani e varianti dello stesso ; il pulao ( pilaf ), una ” pregiata pietanza di riso ” predisposta per banchetti e / o matrimoni ; dessert e dolci come il kesari bhath ( Kesari bat ), che si è soliti preparare durante le festività ; in dolci come il gulab jamun, il kufil, e il double ka meetha, ed infine in una bevanda caratteristica indiana denominata lassi allo zafferano, preparata solitamente in occasione di importanti cerimonie religiose .
Lo zafferano Crocus Sativus inoltre può venir anche mescolato con cardamomo e pistacchio ( pistacia vera ) per aromatizzare dei gelati . Anche nella Repubblica Popolare Cinese ( Cina ) ci sono evidenze rispetto all’ uso, già in periodi antichi, dello zafferano in medicina, nei rituali religiosi, e soprattutto nei cibi . In Cina, la spezia dello zafferano è conosciuta come ” il fiore rosso del Tibet “, poiché è proprio grazie al Tibet che i fiori di croco di zafferano vennero conosciuti a Shanghai .
In Marocco, la spezia dello zafferano è impiegata in molte versioni del tajine . Nella cucina medio orientale, in Afghanistan in particolare, lo zafferano si presta a un utilizzo versatile . Si dimostra un ingrediente insostituibile in svariati piatti a base di pesce, come l’ adas polow ed il qabali, nello sholleh zard, che è una variante del budino di riso ( iranian cuisine ). L’ Iraq, con il timman z’affaran, ha la sua versione di risotto allo zafferano . Lo zafferano può evidentemente essere utilizzato anche per insaporire il chelow kabab, il piatto nazionale dell’ Iran . Mentre altri popoli e tradizioni ritengono che il cinnamono conferisca un buonissimo sapore al caffè e al tè, gli Arabi diversamente si avvalgono dello zafferano e del cardamomo .
In Europa, la spezia dello zafferano Crocus Sativus è largamente impiegata per insaporire le zuppe di verdura e il pesce, nelle torte e nei gelati . In Spagna, dove si riscontra la più pregiata qualità di zafferano ad eccezione del Kashmir, i pistilli di zafferano sono usati per dispensare colore ad un piatto di riso, conosciuto come “ paella “ o ad un piatto di pesce, zarzuela de pescado, o nella pietanza nota come fabada .
In Italia, lo zafferano è largamente annesso al risotto alla milanese o lo si può incontrare in alcuni liquori come la Izarra, Chartreuse e lo Strega . In Francia, lo zafferano è impiegato nella celebre Bouillabaisse francese . In Svezia, una focaccia allo zafferano preparata appositamente per il giorno di S. Lucia, la popolare lussekatt ( nota anche come lussekatter o lussebulle ). Anche in UK, in Inghilterra e in Cornovaglia, vengono cucinate delle focacce al gusto di zafferano per celebrare alcune ricorrenze religiose . Ed in Germania con la torta Gugelhupf, lo zafferano è l’ ingrediente principe .
Negli Stati Uniti d’ America, furono gli Olandesi ad introdurre le coltivazioni dello zafferano nello stato della Pennsylvania, dove quest’ ultimo veniva commercializzato ed utilizzato per colorare ed insaporire piatti di pesce, pasta e torte . Studi scientifici dimostrano come la spezia dello zafferano contenga gli elettroliti potassio ( K+ ) e sodio ( Na+ ) unitamente ad altri minerali di cui è ricco come rame ( Cu ), magnesio ( Mg ), calcio ( Ca ), selenio ( Se ), manganese ( Mn ), ferro ( Fe ) e zinco ( Zn ). Lo zafferano rappresenta anche una ottima fonte di vitamine B, A ( retinolo ), C ( acido ascorbico ) . Pertanto sembra che la spezia dello zafferano oltre a lusingare il palato, possegga anche preziose proprietà nutritive molto benefiche per la salute dell’ uomo e della donna .
IL POTERE CURATIVO
DELLA SPEZIA ZAFFERANO CROCUS SATIVUS
Le portentose proprietà dello zafferano Crocus Sativus come preparato medicinale e rimedio naturale hanno radici in tempi remoti, dato che esistono documenti antichi e pitture che testimoniano l’ impiego fatto dalle popolazioni antiche dei ” filamenti di zafferano ” per lenire e mitigare molte malattie o malanni . Tanto è vero che, lo zafferanno ottenne notorietà nel ramo della medicina tradizionale ancor prima di essere rinomato ed un nome familiare nel settore culinario, nei condimenti e nella tintura .
Ogni località che ha conosciuto e dove si è coltivato lo zafferano, e le sue piante di croco, ha sviluppato proprie preparazioni per il trattamento di alcune malattie, attraverso i principi attivi estratti dallo zafferano . Ritroviamo lo zafferano Crocus Sativus citato in antichi testi cinesi di discipline e tecniche erboristiche . Nella Mesopotamia, per esempio, era previsto un rituale che prevedeva dei canti e una danza per evocare i considerevoli poteri terapeutici e curativi dello zafferano . Ai guerrieri greci e persiani esausti dopo le battaglie veniva suggerito di fare un bagno per trovare conforto e sollievo in acqua e zafferano, e questo rituale divenne popolare e parte del folclore tramite Alessandro Magno .
Aulus Cornelius Celsus ( Aulo Cornelio Celso ), importante autore romano dell’ enciclopedia medica, nei suoi volumi del De Medicina, riportava citando lo zafferano come potente antidoto al veleno . Anche molte misture medicinali dell’ antica medicina ayurvedica indiana, prescrivevano la spezia dello zafferano come ingrediente imprescindibile ed essenziale . Con il trascorrere del tempo, lo zafferano divenne un’ erba medicinale / rimedio conosciuta in tutto il globo in grado di curare ogni disturbo o sofferenza fisica la cui efficacia fu suffragata da studi scientifici e nuovi studi clinici e da una esperienza e saggezza millenaria . Analizziamo insieme in quali contesti lo zafferano esplica la sua azione curativa .
CONSIDERAZIONI GENERALI
Si narra che la fragranza dello zafferano Crocus Sativus stimoli uno stato d’ animo sereno e gioioso, pertanto sia in grado di agire sull’ umore e possa curare la malinconia . Coadiuva anche nel risvegliare i sensi rivitalizzando il corpo . Se messo in infusione insieme ad altri oli e lasciato a riposo per alcuni giorni, lo zafferano assume le proprietà di un rimedio con potere rilassante oppure sedativo ( sedazione ) . Se assunto oralmente in piccole dosi, partecipa a rafforzare il sistema immunitario, ed i sistemi cardiovascolare ( apparato circolatorio ), respiratorio, nervoso e riproduttivo ( apparato genitale ) .
Alcuni studiosi caldeggiano il principio secondo cui si debba prestare molta attenzione ai quantitativi di zafferano utilizzati nei medicamenti, poiché per dosi troppo elevate, possono subentrare problematiche e controindicazioni / effetti secondari con annessi problemi difficili da gestire . Solitamente, 1 – 3 grammi di pistilli di zafferano, sono utilizzati nelle essenze estratte dallo zafferano e solo 30 milligrammi di polvere per assumere il principio per via orale al giorno . Ad ogni modo, ricerche contemporanee nel campo della medicina tradizionale documentano e attestano come la spezia dello zafferano non abbia proprietà tossiche ( tossicologia ) e come l’ effetto / reazione alla cura può dipendere o essere causata da fattori terzi , tra cui il non utilizzo del vero Crocus sativus .
IL SISTEMA RIPRODUTTIVO
La spezia dello zafferano Crocus Sativus è nota per le sue proprietà regolatrici del ciclo mestruale nelle donne ; zafferano con un po’ di tè o latte aiuta ad attenuare e mitigare il mal di testa ( emicrania, cefalea ) e il dolore associati al periodo mensile . È anche assodato che lo zafferano salvaguardia dai cambiamenti di umore che possono precedere il ciclo . Per le donne che si trovano incinta ( gravidanza ), una minuscola quantità di zafferano agevola nelle contrazioni ritmiche dell’ utero, attenuando così il dolore del parto e la tribolazione nel partorire la prole ; tuttavia una cospicua quantità di spezia può anche essere letale, dal momento che potrebbe innescare una grave crisi epilettica ( epilessia ) oppure forti crampi all’ utero e pertanto condurre ad un aborto indesiderato / spontaneo . C’è chi sostiene che lo zafferano quando mescolato all’ olio di oliva possa curare le ulcere all’ utero .
IL SISTEMA NERVOSO
Giappone ed Iran stanno svolgendo approfondite sperimentazioni sulle proprietà dello zafferano di mitigare la depressione ( vedi anche disturbo bipolare ). Importanti studi clinici documentano come gli estratti di essenza provenienti dai petali del croco si possano usare per trattare con determinate garanzie l’ epilessia e la depressione, dal momento che essi riescono ad agire come la fluoxetina oppure il Prozac che sono forniti ai pazienti in dosi di 30 milligrammi, 2 volte al giorno . Recenti studi hanno dimostrato come 30 mg di zafferano assunti 2 volte al giorno abbiano medesima efficacia del donepezil oppure Aricept nel curare il morbo di Alzheimer in forma lieve .
Visto che lo zafferano Crocus Sativus contiene la crocina, si dimostra un potente antiossidante neuronale ( neurone ) talmente energico ed influente da combattere efficacemente alcune malattie neuro degenerative . Studi e sperimentazioni hanno dimostrato inoltre che, lo zafferano ha proprietà come medicina anti ansia, dal momento che safranale e crocina sono efficaci in virtù delle loro proprietà ansiolitica ( ansiolitici ) e sedativa ( sedativi ). È stato anche attestato che la crocina possiede un effetto benefico sul sistema di neuro trasmissione serotoninergica ( serotonina ) e pertanto si delinea come terapia efficace anche nel caso di disordini ossessivo compulsivi . Lo zafferano agevola persino a preservare la potenza cerebrale, espressa come assimilazione e successiva conservazione delle informazioni .
SISTEMA CARDIOVASCOLARE
Lo zafferano Crocus Sativus possiede proprietà cardiotoniche ( cardiocinetico ) che favoriscono la circolazione nel corpo umano delle medicine sino al cuore . Gli antiossidanti contenuti nello zafferano evitano i problemi circolatori mantenendo basso il livello di trigliceridi e colesterolo . La crocetina presente nello zafferano coadiuva anche a sturare le arterie, immettendo ossigeno nel sistema cardo circolatorio, e incrementando l’ efficacia della circolazione sanguigna e conservando il cuore in eccellenti condizioni .
SISTEMA RESPIRATORIO
Per via delle sue proprietà come antinfiammatorio ( antinfiammatori ), la spezia dello zafferano Crocus Sativus può aiutare a calmare attacchi asmatici ( asma ) sgombrando le vie aeree in uno stato di gonfiore e ripristinando la respirazione normale . La medesima cosa accade con la tosse, il raffreddore, l’ influenza e la bronchite ; un bicchiere con del latte caldo a cui si aggiunge un poco di essenza di zafferano può aiutare a respirare meglio e a sentirsi in migliore salute, visto che lo zafferano aiuta a sciogliere il muco che provoca il senso di fastidio .
IL SISTEMA IMMUNITARIO
La pianta di croco Sativus rappresenta una fonte ricca di vitamine del gruppo B, specialmente B1 ( tiamina ), B2 ( riboflavina ), B6 e vitamina C ( acido ascorbico ), essenziali per mantenere il sistema immunitario sano e vitale . Lo zafferano contiene inoltre oli essenziali e fitochimici che rinforzano il sistema immunitario e procurano al corpo utili elementi anti cancerogeni ( carcinogenesi ). La crocetina estratta dallo zafferano ha una funzione di agente anti tumorale – anticancro che ostacola – blocca la crescita delle cellule cancerogene e catalizza – solletica il sistema antiossidante .
IL SISTEMA OFTALMICO
È risaputo che i carotenoidi dello zafferano Crocus Sativus favoriscano a ritardare il processo degenerativo maculare causato dall’ invecchiamento, rinforzando la membrana cellulare . Lo zafferano ripara gli occhi dalle ustioni solari provocate dalle radiazioni, dallo stress retinico ( retina ), dalla retinite pigmentosa, dalla cecità diurna, dalla lacrimazione ( lacrima ), congiuntivite, ed infine dalla cheratite .
MODI VARI
Il Crocus sativus può essere impiegato anche per molti altri usi nella medicina . È noto come i suoi derivati riescano ad aiutare a curare o prevenire i problemi di natura gastro intestinali ( apparato gastrointestinale ), come la flatulenza , e siano di aiuto nel caso di milza e fegato intasati . Lo zafferano se utilizzato come applicazione per uso topico porta sollievo al mal di testa, nel caso di mal di denti, in presenza di afte ( afta ), nel caso di dolore anale, oppure qualora di manifestino crampi muscolari, quando occorrono punture di insetti, e nella cura di ferite e lividi aperti . Una crema a base di essenza di zafferano favorisce la crescita dei capelli e fornisce buoni risultati nella cura di calvizie e dell’ alopecia androgenetica .
Lo zafferano Crocus Sativus per via delle sue proprietà può anche essere impiegato come stimolante, oppure come soppressore, del senso di appetito nelle diete ( dieta, dimagrante, appetizione ) . Lo zafferano può agevolare il dimagrimento, in virtù delle sue proprietà sudorative ( sudorazione ) e diuretiche ( diuretici ) . Studi clinici svolti sull’ effetto ottenuto relativamente alla perdita di peso dopo trattamento con lo zafferano, lascia presagire sviluppi e applicazioni particolarmente interessanti . Ad alcuni individui sono stati somministrati per 2 mesi delle capsule ad elevato contenuto di zafferano a intervalli programmati ed i risultati ottenuti hanno evidenziato un effetto benefico ed evidente .
Infine, la spezia dello zafferano Crocus Sativus vanta episodi molto interessanti per quanto concerne l’ eroticità ( erotismo ) . Si narrava che Cleopatra fosse solita immergersi in un bagno di acqua e zafferano come preludio ad intermezzi romantici . Comunque sia lo zafferano emana un seducente aroma esotico che risulta stimolante e sensuale ( seduzione ). Pertanto una bevanda addizionata con una determinata quantità di zafferano si trasforma in un afrodisiaco . Dunque anche le problematiche relative alla virilità possono trovare una soluzione grazie ai medicamenti che contengano discrete quantità di zafferano . Visti i numerosi utilizzi dello zafferano, non stupisce affatto che la produzione di questa elegante e fragile pianta sia popolare in Spagna, Italia, India, Iran, e Afghanistan .
ULTERIORI USI
DELLO ZAFFERANO CROCUS SATIVUS
I pistilli del croco di zafferano Crocus Sativus, allorquando immersi in un liquido, liberano un vivido colore giallo uovo . Una volta ricavata la giusta concentrazione e dunque il colore, il decotto è pronto per essere usato . Le tinte a base di zafferano erano molto usate per colorare i tessuti, in modo tale da contrassegnare evidenziando lo stato sociale o in occasione di alcune funzioni religiose . I nobili per esempio non mancavano di indossare dei vestiti che avevano subito una tintura con lo zafferano in occasioni di importanti eventi . Le spose cartaginesi ( Cartagine ) e fenicie ( fenici ) indossavano frequentemente veli tinti con dello zafferano . I monaci tibetani, buddisti ( monaco buddista ), e indù ( induismo )si pregiavano di indossare tonache ( abito religioso ) tinte con lo zafferano . Anche gli Irlandesi tinteggiavano la lana con un colorante ottenuto dalla estrazione della spezia dello zafferano . I Giapponesi infine pitturavano i loro chimoni ( kimono ) con la spezia .
Le nobildonne aristocratiche e le donne cortigiane dei tempi più remoti indossavano lo zafferano come trattamento cosmetico ( cosmesi ) e di ringiovanimento e cura della pelle già di moda all’ epoca . Come ai giorni odierni, venivano applicate delle maschere al viso con all’ interno il contenuto dell’ essenza di zafferano per rendere la pelle delle donne estremamente soffice, levigata e senza fenomeni di acne o brufoli . In altri casi, il legno di sandalo mischiato con lo zafferano ed il latte venivano utilizzati per maschere facciali per conferire al viso un aspetto splendente e liscio . Ci si poteva avvalere anche di una miscela di miele, zucchero ( saccarosio ), ed olio di cocco per trattamenti estetici e maschere facciali . Questo perché la polvere di zafferano ha proprietà esfolianti ( gommage ) e dunque regala alla pelle un effetto luminoso conferendo un tono chiaro . Inoltre l’ estratto di zafferano serba poteri e proprietà antibatteriche ( antimicrobico ) che si ritiene possano curare brufoli, fenomeni di acne e altre affezioni o malattie della pelle, tra le quali alcuni indicano anche la lebbra e la psoriasi .
Si narrava che, nei periodi dell’ antichità, gli antichi Egizi ( antico Egitto ) talvolta indossassero dei coni di cera stracolmi di fiori e di zafferano i quali, quando si scioglievano, conferivano ai capelli una dolce ma pungente fragranza e profumo ; oppure che i Romani ( civiltà romana ) è risaputo facessero il bagno in grandi vasche colme di acqua e pistilli di zafferano ; che Zeus, il Dio Greco, dormisse in un giaciglio disseminato e cosparso di zafferano e che gli antichi Romani profumassero i loro letti nuziali ( talami ) con dello zafferano, per motivazioni legate alla sensualità nei momenti romantici . Nei paesi del levante, il legno di sandalo unito allo zafferano erano soliti venir miscelati per ricavarne un fragranza dagli effetti rilassanti in grado di alleviare anche il mal di testa . Per giungere alla ricetta e formulazione di essenze profumate floreali, i profumieri d’ oggi si avvalgono del principio secondo il quale lo zafferano sia in grado di armonizzare come nota media con altre fragranze ed essenze . In India esiste una pratica, vecchia di centinaia d’ anni, consistente nell’ addizionare lo zafferano ad una qualità speciale di tabacco, battezzato zaafrani zarda, per profumare l’ aria attraverso la sua fragranza .
Per concludere, la spezia dello zafferano Crocus Sativus può rappresentare un omaggio strabiliante in avvenimenti speciali come nel caso di matrimoni, a Natale, per le popolazioni musulmane in occasione del Ramadan e in altre circostanze religiose, poiché trattandosi di un bene estremamente prezioso e dunque dispendioso, descrive il proprio status symbol come altri beni di altra natura .
ALCUNI VALIDI CONSIGLI
PER ACQUISTARE LO ZAFFERANO CROCUS SATIVUS
COSA È IMPORTANTE RICORDARE QUANDO SI VUOLE COMPRARE DELLO ZAFFERANO
Purtroppo esistono ed esisteranno sempre dei commercianti poco onesti che cercheranno di giocare brutti scherzi, pertanto la soluzione per scongiurare raggiri e acquisti sbagliati è quello di rivolgersi a venditori e negozi di provata affidabilità . È sempre buona norma comunque verificare l’ origine del prodotto, essere curiosi, prendere informazioni attraverso tutte le fonti possibili . Seguono alcuni consigli e cose che sarebbe utile sapere o ricordare quando si intende acquistare lo zafferano Crocus Sativus :
- Lo zafferano Crocus Sativus è una spezia molto costosa ; se il costo a parità di peso è troppo al di sotto di quelli che sono i prezzi di mercato a livello internazionale, bisogna che si accenda il primo campanello di allarme .
- Importante ricercare dei brand e marche conosciute, poiché anche in presenza di sconti e dunque un ribasso nel prezzo, si può stare tranquilli .
- I pistilli di zafferano Crocus Sativus non devono essere morbidi e umidi ma secchi e friabili per essere genuino .
- È anomalo quando ci sono pezzi rotti di spezia nella parte inferiore del contenitore .
- Lo zafferano esala un’ aroma fresco e speziato ; se si può percepire della muffa o se dalla fragranza si distinguono tracce di qualche sostanza chimica, abbandonare immediatamente la trattativa .
- I pistilli di zafferano Crocus Sativus sono omogenei per dimensione, tuttavia non per la colorazione . Pertanto, nel momento in cui visivamente si nota che ogni pistillo è del medesimo colore rosso in tutta la sua lunghezza da un’ estremo all’ altro, è verosimile se non probabile che i pistilli abbiano subito una colorazione artificialmente per mascherare o mimetizzare il vero colore sottostante, evidentemente non adeguato dal punto di vista visivo .
- I pistilli della spezia dello zafferano Crocus Sativus normalmente sono caratterizzati da un colore rosso vivo intenso, con la punta del pistillo che degrada come intensità , ossia il colore è leggermente più tenue, avvicinandosi ad un colore rosso con parvenze di arancio . Se il colore dello zafferano ad un controllo visivo appare rosso spento questo denota in modo palese che lo stock di zafferano non è fresco, ma vecchio .
- È altresì importante riconoscere le varie tipologie di zafferano : i pistilli di spezia di zafferano della più elevata qualità, soprannominata sargol, coupé, oppure premium tutto rosso, comprendono esclusivamente la componente rosso vivo degli stigmi, visto che lo stilo di colore giallo è stato precedentemente levato prima del procedimento di essiccazione . Uno zafferano che si presenta con lo stigma rosso vivo, e conserva anche solamente una parte dello stilo giallo, si qualifica come uno zafferano di mediocre qualità, poiché lo stilo non conferisce alcun sapore ed è ritenuto uno scarto del fiore .
- La confezione deve riportare la data del raccolto, e la produzione della spezia deve essere abbastanza recente .
- È meglio acquistare i pistilli Crocus Sativus, piuttosto che lo zafferano in polvere, poiché nel caso della polvere risulta meno agevole contraddistinguere la polvere di spezia di zafferano adulterata da quella genuina, salvo sia concesso un esame organolettico ed un assaggio del prodotto prima di confermare l’ acquisto .
FAQ
DOMANDE FREQUENTI SUL CROCUS SATIVUS
Domanda : In cosa consiste la differenza fra bulbi non biologici e bulbi biologici di Crocus Sativus ?
Ciò che distingue i bulbi biologici dai bulbi non biologici, sta nel fatto che i bulbi biologici durante la coltivazione sono interessati da procedimenti che non prevedono alcun impiego di prodotti chimici e fitosanitari, ( prodotto fitosanitario ) dunque vengono coltivati biologicamente al 100 % . Contrariamente, i bulbi non biologici richiedono durante il processo di coltivazione l’ impiego di modeste quantità di prodotti chimici e fitosanitari, sebbene anch’ essi siano coltivati in modo sostenibile .
Domanda : I bulbi biologici Crocus Sativus acquistati saranno corredati da un certificato biologico europeo ?
Esattamente si .
Domanda : Quali sono le differenze fra le differenti dimensioni dei bulbi ?
La differenziazione fra le dimensioni dei bulbi di zafferano Crocus Sativus consiste nel fatto che i bulbi di maggiore dimensione saranno caratterizzati da una più vitale e marcata fioritura, originando più fiori nel primo anno successivamente alla piantagione . I bulbi più voluminosi si sviluppano più facilmente, proliferano più rapidamente rispetto ai bulbi più piccoli .
I bulbi di zafferano di calibro 7 / 8 cm fioriscono all’ incirca per il 30 % ( si intende 30 fiori su 100 bulbi ), i bulbi di dimensione 8 / 9 cm circa 80 %, i bulbi di calibro 9 / 10 cm hanno fioritura per circa 150 %, i bulbi di dimensione 10 / 11 cm fioriscono al 200 % ed infine i bulbi di zafferano calibro 11 / + ( oltre gli 11 cm ) hanno un potere di fioritura che arriva a circa il 300 % solo nel primo anno di coltivazione .
Il rapporto di fioritura tenderà ad aumentare negli anni seguenti per via della loro crescita e riproduzione .
Domanda : Cosa sta a significare, bulbi coltivati in modo ” sostenibile ” ?
Bulbi coltivati in modo “ sostenibile “ indica che la coltivazione dei bulbi di zafferano, è stata condotta cercando comunque di ridurre al minimo indispensabile qualunque utilizzo di sostanze chimiche o non naturali come agro farmaci chimici ( vedi anche Fitofarmaci ).
Non si usano invece procedimenti di fumigazione dei suoli attraverso prodotti chimici, non si applicano pesticidi che possono contenere neonicotinoidi ( vedi anche Insetticida ) e diserbanti ” Roundup ( vedi anche Glifosato ) ” . Queste sostanze sono state eliminate dai procedimenti di coltivazione, sebbene ci siano coltivatori che in altre regioni o paesi li utilizzino .
Inoltre, miglioriamo e proteggiamo la qualità del suolo e del terreno con organismi del suolo della terra ed utilizziamo compost di alta qualità ed altri ammendanti di qualità .
Domanda : Cosa sono i neonicotinoidi ?
I composti chimici neonicotinoidi sono sostanze combinate alla nicotina, ed utilizzate in una certa gamma di pesticidi sistemici e di sostanze biocidi ( biocida ). L’ utilizzo di tali sostanze è stato accostato e legato da ricercatori scientifici mondiali con un apprezzabile incremento del tasso di mortalità delle api mellifere ( Apis Mellifera ).
Domanda : Perché è consigliabile non usare il Roundup ?
Studi scientifici indipendenti hanno evidenziato e comprovato che l’ erbicida Roundup, ( vedi anche Erbicidi ) ed in modo particolare il principio attivo in esso contenuto ” glifosato “, rivesta un ruolo nello sviluppare il cancro e potenzialmente portare alla distruzione di sostanze ormonali ( ormone ). Questo erbicida si classifica come particolarmente negativo per la terra in cui i bulbi sono destinati a crescere poiché la biologia legata al suolo risulta perturbata da glifosato in modo sostanziale .
Domanda : Perché i bulbi di zafferano Crocus Sativus forniti da noi risulteranno più convenienti rispetto ad altri negozi anche online ?
Perché il fornitore titolare dei bulbi di Crocus sativus venduti tramite questa pagina sono coltivati direttamente, l’ acquisto avverrà direttamente dal produttore, senza che siano coinvolti grossisti o intermediari . La produzione dei bulbi Crocus sativus, essendo su larga scala, consente di offrirli a condizioni economiche molto più favorevoli rispetto ad altri fornitori .
Domanda : Come mai non è possibile effettuare la consegna dei bulbi di zafferano Crocus Sativus prima del 25 luglio ?
La motivazione è legata al fatto che i bulbi di zafferano sono sradicati ogni anno verso la fine giugno / inizi del mese di luglio . Una volta sradicati, i bulbi vanno lavati, asciugati, e trattati ad adeguata temperatura . Dopo il trattamento, i bulbi sono calibrati secondo le dimensioni e sono pronti per la vendita . L’ intero ciclo produttivo deve rispettare precisi passaggi e la massima attenzione per garantire a tutta la clientela la migliore qualità possibile dei bulbi di Crocus Sativus e dello zafferano che verrà prodotto .
Domanda : Quale è il momento ottimale per impiantare i bulbi di zafferano di Crocus Sativus ?
Ebbene, il momento giusto per impiantare i nostri bulbi è verso la metà del mese di Agosto . I bulbi impiantati prima che sia la fine del mese di Agosto, fioriranno verso la fine del mese di Ottobre .
Domanda : Quanti bulbi di zafferano Crocus Sativus è possibile piantare per m2 ( metro quadrato ) ?
Il numero di bulbi di Crocus Sativus che è possibile impiantare per m2 è funzione delle dimensioni dei bulbi stessi . Dunque si possono piantare all’ incirca dai 70 ai 90 bulbi per ogni m2 nel caso di bulbi di calibro 7 / 8 cm, circa dai 60 ai 70 bulbi per m2 nel caso di bulbi di calibro 8 / 9 cm ed infine per bulbi di calibro 9 / 10 cm circa da 50 a 60 bulbi per m2 .
Domanda : Che cosa significa esattamente il calibro dei bulbi ?
Il calibro dei bulbi, è dato in centimetri rispetto alla circonferenza dei bulbi stessi . Ad esempio, i bulbi di calibro 9 / 10 possiedono una circonferenza che misurata sarà tra i 9 e i 10 cm . Il diametro dei bulbi tuttavia si può calcolare facilmente attraverso una divisione tra la circonferenza dei bulbi e Pi ( Pi ≈ 3,14 ). Dunque i bulbi di calibro 9 / 10 cm sono caratterizzati da un diametro compreso tra 9 / 3,14 ≈ 2,86 centimetri e 10 / 3,14 ≈ 3,18 centimetri .
Domanda : Ma quale è il prezzo corretto dello zafferano Crocus Sativus al kg ( chilogrammo ) ?
È piuttosto complesso fornire un prezzo che possa essere considerato fisso per lo zafferano poiché risente dalle dinamiche commerciali ed è dipendente dal rapporto tra domanda e offerta, inoltre risente dell’ influenza di varie variabili tra cui, la qualità e l’ origine . C’è chi sostiene che il prezzo di 1 kg ( chilogrammo ) di zafferano si attesti attorno a circa € 30.000 / Kg . Tuttavia, questo prezzo si riferisce esclusivamente per lo zafferano venduto in piccole quantità . Lo zafferano acquistato in un sacchetto di 50 mg ( milligrammi ) al supermercato costa circa € 1,25 che portato ad 1 kg, corrisponde a 25.000 € tuttavia come detto questo richiederebbe di analizzare altri elementi ora non disponibili . Ovviamente la qualità dello zafferano acquistabile presso la grande distribuzione è inferiore rispetto alla qualità di uno zafferano necessariamente più costoso acquistabile in negozi specializzati .
Domanda : È molto redditizio coltivare lo zafferano Crocus Sativus ?
È redditizio coltivare lo zafferano poiché quella dello zafferano è una coltura perenne . I bulbi acquistati, si moltiplicano di anno in anno nella terra dove crescono, dunque si può raccogliere lo zafferano prodotto fino a 4 – 5 anni in modo consecutivo, con il raccolto che cresce ogni anno . Dopo tale periodo è possono ripiantare di nuovo i bulbi su un altro terreno . È solo necessario procedere ad acquistare i bulbi una volta, per raccogliere lo zafferano per parecchi anni a seguire .
LINKS – CROCUS SATIVUS
Zafferano, Crocus, Crocus Sativus
Zafferano Biologico BIO, tramite Agricoltura Biologica, Zafferano non Biologico, Bulbi, Croco, Vendita all’ ingrosso
Zafferano, trading e paesi produttori ( English Version )
Consegna DAP ( delivery at place ), Franco Magazzino, a destino ( vedi Glossario della Logistica )
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CIF – Cost Insurance and Freight ( wikipedia )
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